BRUCE SPRINGSTEEN | I’m going down

Creato il 02 luglio 2013 da Exsisto

Dopo il doppio post di Alex sui Daft Punk, che come gli altri ha avuto l’indubbio pregio di tenerci aggiornati sulla scena musicale “giusta”, ecco che arrivo io con una ventata di naftalina che vi tromortirà.

D’altro canto sono andata a tre concerti in tutta la mia vita  e due di questi  sono stati di Bruce Springsteen, questo strano fenomeno varrà bene un post. O no? Per chi sta pensando “anche  no”, attendete fiduciosi,  il mio socio calerà di nuovo un asso prima o poi (forse prima, ma prevedo anche il poi considerando che siamo in estate e che anche Dio il settimo giorno si riposò).

Dicevo i due concerti, uno recente, il secondo recentissimo:  il 31 maggio scorso l’ho visto a Padova, lo scorso anno mi sono sobbarcata la non indifferente fatica di andarlo a vedere a  San Siro (7 giugno 2012, un concerto che mi pare sia entrato nella top ten dei suoi spettacoli più lunghi, in una carriera di live performances come minimo leggendaria).

Questa premessa farebbe pensare che Bruce Springsteen sia il mio idolo musicale di sempre ma non è così … ah, come ci si può ingannare a volte costruendo ragionamenti su dati parziali per quanto certi possano sembrarci!

Non conosco una sua canzone a memoria, non ho un suo album e forse ravanando nella scatola delle musicassette potrebbe saltare fuori The River ma non mi sento di  scommettere 1 Euro su questa eventualità. Qualcosa però mi avrà pur  richiamato dall’oltretomba in cui ho trasferito la mia residenza da parecchio per convincermi non solo a fare il passo lo scorso anno, e addirittura a rifarlo quest’anno, ma pure a darmi la motivazione per ribadire ogni volta che ne ho avuto la possibilità che “un concerto del Boss non è solo un’esperienza musicale, ma un’esperienza di vita” che ho consigliato a cose e persone ogni volta che ne ho avuto il destro (ovviamente lo sto facendo anche adesso).

Poi certo, de gustibus come al solito non est disputandum e bla bla bla, ma ragazzi! quest’uomo, che potrebbe essere mio padre mentre in realtà sembra mio figlio in termini di energia, entusiasmo, capacità di spendersi nell’ennesimo concerto come se fosse il primo e di farti sentire (tu là, formichina in mezzo ai numeri che riempiono gli stadi) speciale come se quasi quasi lui stesse suonando solo per te … sì insomma, lui mi ha dato tutto questo, io per contro gli ho assicurato la mia graditissima presenza in due occasioni, penso di poter dire che siamo pari

Due giorni dopo il concerto di quest’anno, in quel mood un po’ fanatico che (mi) prende dopo eventi particolarmente coinvolgenti, ero là a razzolare su Youtube da brava gallinella innamorata del gallo Bruce e il mio ditino cosa non ti va a cliccare? Sì beh ovvio, lo sapete già … c’è il titolo del post . Comunque sì, per chi salta subito alla fine del libro senza curarsi di particolari tipo l’autore, il titolo e i primi quattordici capitoli, la canzone “cotta adolescenziale” di queste ultime settimane è proprio “I’m going down”.

Il frammento è l’inizio, da ascoltare a volume alto (condizione necessaria) e se voi non sentirete immediatamente una puntina sotto al sedere che vi faccia saltare sulla sedia e vi provochi serie difficoltà a tenere fermo il bacino avrò solo l’ennesima conferma che non siamo tutti uguali (e, per inciso, questa volta quella “fatta bene” sarò io).

Dopo, ed è roba da non credere, la canzone parla di due che non stanno più bene insieme  come una volta…. Cosa? Cosa???? Cioè mi volete dire che con questo ritmo lui ci sta dicendo che “I’m going down” vuol dire “Mi sento giù” proprio come sembra? Bah … che dire … anche nella tristezza di un rapporto che forse è giunto al capolinea  Bruce Springsteen ci mette energia, e mi fa pensare che tutto sommato non sarà questa gran tragedia, e comunque chissenefrega. Questa è una delle volte in cui non mi interessa il testo, voglio solo alzare e alzare ancora il volume e ballare, e giurarvi su quanto ho di più sacro al mondo che io no che non mi sento giù quando ascolto questa canzone,  proprio per niente.

Sono contenta che esista Bruce Springsteen, sono contenta che andare al suo concerto lo scorso anno mi abbia fatto sentire che per una volta “non ho perso l’occasione per perdere ogni occasione”, sono contenta che in mezzo a tanti capolavori abbia cantato anche “I’m going down”  e sono contenta dell’effetto che mi fa. Se farà lo stesso effetto anche a voi … che bello. Se così non sarà, sono comunque contenta di essere riuscita ad elencare quattro cose che mi rendono o mi  hanno reso contenta … uaoh.

Voto: l’inizio 5 stelle, è la bomba. La canzone intera 4 stelle.

Cheers!


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