Brutti, sporchi e bastardi: Future force

Creato il 23 gennaio 2014 da Fascinationcinema

Ah la serie B! Non quella onorevole, fatta di grandi caratteristi e gagliarde scene d’azione, ma quella più becera, dove tutto il divertimento risiede in quello che non si dovrebbe, per pudore, mai girare, interpretare o produrre. E’ un po’ che non scrivo in quest’angolo, che si vorrebbe settimanale ma che consegno una volta al mese perché ho, per parafrasare la mia ex moglie, “una scarsa considerazione degli altri”. Per dirla, con le parole dell’immortale Cobra di George P. Cosmatos, il mio è “un difetto di comportamento”. Comunque a questo giro siamo in pieno territorio Brutti, sporchi e bastardi, nella sua variante bruttissima, un po’ come quel ciclo di Odeon TV che presentava i film più scellerati mai girati, dove appunto Future force faceva la sua porca figura. A girare questa perla di miserabilità troviamo un mestierante sconosciuto ai più, David A. Prior, ma con il curriculum zeppo di titoli che spaziano dalla fantascienza all’action arrivando a sconfinare persino, come il recente Zombie war, nell’horror. Noi amanti dei filmozzi di serie B sappiamo che stiamo parlando di una dimensione più di pancia che di cervello: a sceneggiature scritte su un pezzettino di carta, ideate con la cura di una scoreggia, equivale a volte, per sconosciute leggi, una regia gagliarda piena di invenzioni visive, talmente azzardate da non trovare corrispondenza nella più impettita serie A. Si pensi ai vari Sam Firstenberg, Joseph Zito o Albert Pyun che sapevano sublimare un budget da terzo mondo con uno stile e una messa in scena da applauso a scena aperta, pur nell’assurdità di trame che portavano ninja a combattere contro vietcong crudelissimi.

Naturalmente ad ognuno di questi virtuosi mestieranti c’erano almeno una decina di perdigiorno che, al posto di ciondolare nei bar a parlare del Milan o della Juve davanti ad un bianchino, avevano pensato bene di improvvisarsi registi con risultati tra il disastroso e lo sciagurato. A questi appartiene senza dubbio David A. Prior, che pure un film interessante con Pamela Anderson l’ha fatto, nei limiti di un film con Pamela Anderson ovviamente. Beh lui delle sacrosante regole della cinematografia se ne frega: prende la macchina da presa e la posiziona in un angolo a caso, poi gira. Ovvio che poi il complimento più efficace sia che i suoi film, pur con esplosioni e sparatorie, appaiono “televisivi”, con l’accezione più negativa di questo termine. Qui David A. Prior è alle prese con una storia che si vuole fantascientifica ma che di fantascienza, a parte un braccio da cyborg indossato dal protagonista e di un improvvisato viaggio nel tempo, poco ha. Si pensa di saccheggiare Terminator di James Cameron e rimpolparlo con una storia tipica da poliziesco con la caccia ad una gang di spacciatori da parte di un poliziotto del futuro. Nel cast di attori senza arte ne parte, spicca lui, David Carradine, in un’interpretazione divertita di uno sbirro bastardissimo che prima di uccidere i cattivi chiede “Avete il diritto di morire, se non l’accettate verrete arrestati”.

Peccato che il regista butti alle ortiche il contesto da western post-atomico, con la polizia che indossa cinturoni come i cowboy e riscuote taglie sulla cattura dei criminali “vivi o morti” portati in centrale. Tutto quello che di buono ci poteva essere nella storia rimane nella superficie, senza essere mai approfondito, così da non fare mai appassionare lo spettatore alle vicende di eroi senza un background sufficiente a farli amare. Anche le sacrosante regole dell’exploitation non vengono rispettate, e qui c’è da mettersi le mani nei capelli: niente femmine avvenenti ma attempate tardone, affiancano David Carradine, con l’aggravante di biancheria intima leopardata sfoggiata da queste nonne con la cellulite. Future force è un film che inscena le sparatorie nel giardino di casa del regista, che inventa ribaltoni di sceneggiatura con la sapienza di un Pierino la peste, e, che per leggi assurde del Signore, alla fine risulta pure divertente. In fondo è per questo che ne abbiamo parlato qui: non si sta affrontando buon cinema, ma cinema popolare, nella sua variante stavolta più scalcagnata. Future force con la sua regia incerta, con la sua storia sbilenca, la recitazione stanca riesce a strappare più di una risata e la poltrona, che dovrebbe essere la compagna di un’atrocità cinematografica, diventa quasi comoda. Di certo non un film da consigliare, ma che, magari visto in un double-feature con il seguito Future zone, potrebbe scoprirsi un guilty pleasure. Certo che a pensare ad un poliziesco dove il compagno di Carradine è vestito come un George Michael ribelle è quasi genio…

Andrea Lanza


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Recensione "Se solo l'amore fosse così semplice" di Jill Mansell

    Buongiorno a tutti,eccomi qui con una nuova recensione da proporvi...SE SOLO L'AMORE FOSSE COSI' SEMPLICE di Jill MansellCasa Editrice: Tre60Pagine: 424Prezzo:... Leggere il seguito

    Il 19 giugno 2015 da   Arianna E Arimi
    CULTURA, LIBRI, ROMANZI
  • età sociale ed età reale

    Ellen Siegels, Study portrait Per via di tutta una serie di eventi familiari (matrimoni e battesimi, soprattutto) riflettevo su una abusata considerazione che s... Leggere il seguito

    Il 15 giugno 2015 da   Odio_via_col_vento
    ARTE, CULTURA
  • Dove sei stanotte - Alessandro Robecchi

    Protagonista di questo giallo, che miscela ad arte tensione amore e ironia, e racconta anche di una rinfrancante cospirazione della solidarietà umana, è Milano. Leggere il seguito

    Il 13 giugno 2015 da   La Stamberga Dei Lettori
    CULTURA, LIBRI
  • Un post di ordinaria follia

    Condividi Un giorno di ordinaria follia (USA, Francia, UK 1993) Titolo originale: Falling Down Regia: Joel Schumacher Sceneggiatura: Ebbe Roe Smith Cast: Michae... Leggere il seguito

    Il 08 giugno 2015 da   Cannibal Kid
    CULTURA
  • città di polvere...

    uscito per Feltrinelli nella collana “Nero a Milano”, Città di polvere è il nuovo romanzo dell’abruzzese Romano De Marco, secondo volume che ha come... Leggere il seguito

    Il 08 giugno 2015 da   Omar
    CULTURA, LIBRI
  • L’intortatore a pedali

    Da parecchio tempo non parliamo di lui, ma lui continua a esistere e operare. Per fortuna, o sfortuna, delle sue amiche e nostra che abbiamo argomenti di... Leggere il seguito

    Il 07 giugno 2015 da   Alfa
    CULTURA