Beh, insomma, non ha proprio detto così, ma dopo le critiche (insulti?) e le minacce via web lui non se la sente di andare da quelle parti. Proprio torto non glielo darei. John Smit ad esempio: il capitano sudafricano nella spedizione in Nuova Zelanda ha annunciato il suo addio alla nazionale dicendo che “l’unica cosa positiva nella mia decisione è che non lo incontrerò mai più sul campo” (e su Il Grillotalpa ne avevamo già parlato qui).
Arrabbiatissimi i sudafricani con lui, e qualche ragione ce l’hanno. Ma da lì a lanciare campagne sui social network o quello di invitare i tifosi springboks a chiamarlo nel cuore della notte (lo ha fatto una radio), ce ne passa.
Comunque lui è stato chiaro: “Andare in Sudafrica per una partita del Super Rugby? In tutta onestà non voglio andare e mettere a rischio la mia incolumità e delle persone che mi stanno vicino. In quella partita ho commesso degli errori, ma le critiche che ho ricevuto sono ostili, violente e personali”.