In molti reputano A Feast for Crows (Il dominio della regina e L’ombra della profezia) un libro inutile. Mi pare che lo pensino soprattutto quelli che, come me, hanno dovuto aspettare cinque anni per passare da A Storm of Swords (Tempesta di spade, I fiumi della guerra, Il portale delle tenebre) al suo seguito.
La suddivisione geografica ha senso: viste le oggettive difficoltà di comunicazione spesso le vicende di alcuni personaggi sono davvero slegate da quelle di altri e quindi si possono separare. Ed era importante non continuare a rimandare l’inserimento di determinate trame, come quanto avviene a Dorne. Amo Androl anche se compare molto tardi nella Ruota del Tempo, ma inserire qualcuno molto in fondo è rischioso perché i lettori potrebbero ritenerlo un personaggio marginale ed essere tentati di saltare i suoi capitoli, e questa è la morte della lettura. Dorne andava inserito, non si poteva aspettare ulteriormente, anche perché la Vipera Rossa fa una comparsa breve ma fondamentale nel Portale delle tenebre. La sua vita e la sua morte influenzano gli eventi successivi, e i Martell non possono più essere lasciati fuori. Personaggi poco noti come protagonisti e, fra quelli noti, alcuni dei meno amati. A me Brienne piace ma molti l’hanno trovata noiosa. Cersei continuo a odiarla, e mi sa che è un sentimento condiviso dalla quasi totalità dei lettori. Jaime… ecco, lui ha avuto un’evoluzione sorprendente nei romanzi, ma non tutti lo amano e spesso sembra rimanere un po’ al margine degli avvenimenti.
Avete mai visto un esercizio di pattinaggio artistico? Ci sono parti tecnicamente difficilissime, salti, trottole, combinazioni di passi, alternate ad altre dal ritmo più lento. Servono all’atleta per rifiatare, perché non reggerebbe tutto il tempo del programma a saltare in continuazione, ma servono anche da un punto di vista artistico e interpretativo, per costruire una storia. Se l’unica cosa importante fossero i salti basterebbe fare esercizi di un minuto, composti solo da rincorsa e salto, rincorsa e salto. Avete idea di quanto ci annoieremmo? Possiamo ammirare Patrick Chan quando fa le sue combinazioni con salto quadruplo, ma allo stesso modo rimaniamo incantati quando parte con quelle sequenze di passi intricatissime. Anzi, io preferisco i passi ai salti. E nella lettura mi piace la costruzione della storia, anche se certe sequenze d’azione mi lasciano senza fiato. Perciò A Feast for Crows è più lento rispetto al precedente, è privo di alcuni personaggi che amo ma è comunque importantissimo.
Ok, ora passo alla fase spoiler vera e propria, anche se pure più su qualcosa l’ho detta. Il dominio della regina, pag. 270:
“Egg aveva anche svuotato le segrete, in modo che non dovessi pronunciare il giuramento da solo. Li chiamava la mia guardia d’onore. Uno di loro era nientemeno che Brynden Rivers. In seguito, fu scelto come lord comandante.”
“Corvo di sangue?” aveva esclamato Daeron. “Conosco una canzone su di lui: Mille e un occhio si chiama.”
Ora facciamo un passo indietro e contestualizziamo la frase. Chi sta parlando è mastro Aemon dei guardiani della notte, nato Aemon Targaryen. L’albero genealogico dei Tararyen è bello complicato, e questo crea qualche piccola difficoltà. Un riassunto lo possiamo trovare nel Regno dei lupi alle pagine 108-110.
Partiamo da Daeron II, per i sovrani più vecchi aspetteremo The World of Ice and Fire, quando Martin si degnerà di pubblicarlo. Regna dal 184 al 209, poi muore nella Grande epidemia di primavera.
Baelor ha due figli, Valarr e Matarys, ma entrambi muoiono nella stessa pestilenza che ammazza il nonno Daeron II e buona parte della popolazione di Approdo del re (della morte si parla nel Regno dei lupi a pagina 108, i nomi sono specificati nei racconti). Valarr ha a sua volta due figli ma considerando che Baelor è morto a 39 anni e Valarr due anni dopo rispetto al padre i suoi figli, se anche sono sopravvissuti, erano bimbi molto piccoli e il regno aveva bisogno di un sovrano.
Il sovrano in questione è Aerys I, secondo figlio di Daeron II e fratello minore di Baelor Lancia Spzzata. Aerys regna per dodici anni, fino al 221, ma dal suo matrimonio con la sorella Aelinor non nascono figli. Al momento non sappiamo coma sia morto.
Rimane il quartogenito, Maekar, che ha regnato dal 221 al 233 come Maekar I. Maekar muore nel corso di uno scontro con un lord fuorilegge (Il regno dei lupi pag. 109).
Ha quattro figli, ma due muoiono prima di lui. Il maggiore è Daeron, che muore a causa di una malattia trasmessagli da una prostituta lasciandosi dietro solo una figlia demente (Il regno dei lupi pag. 109). Il secondo è Aerion, vanitoso e crudele, che si autoelimina da ogni discussione dinastica bevendo un’ampolla di Altofuoco. Lui era convinto che si sarebbe trasformato in drago, i Sette Regni hanno tirato un sospiro di sollievo per l’effettiva trasformazione avvenuta. Ha un figlio piccolo, ma i lord optano per un altro sovrano. Vai a sapere che la pazzia è ereditaria…
Il terzo figlio è Aemon, il maestro amico di Jon nei Guardiani della notte. Qualcosa della sua storia l’apprendiamo nel Grande inverno a pagina 281, qualcosa sempre in quelle tre pagine del Regno dei lupi che sto citando fino alla nausea, e altre cose sono sparse qua e là.
Il figlio successivo è Aegon, quello che regnerà come Aegon V l’improbabile, quarto figlio di un quarto figlio. Ci sono anche due sorelle più giovani ma al momento non c’importi nulla di loro e spero ardentemente che Martin non tiri fuori i loro discendenti altrimenti finisce che non ci capisco più nulla.
Aegon ha quattro figli. Del terzo non sappiamo nulla, nemmeno se è maschio o femmina. Il quarto è una femmina, Rhaelle. Suo marito sarà un Baratheon, suo figlio quello Steffon Baratheon padre di Robert, Stannis e Renly (L’ombra della profezia pag. 213). Ecco da dove, quando vogliono far finta di essere sovrani legittimi, i Baratheon si proclamano discendenti dei Targaryen.
Alla morte di Aegon V il trono va al suo secondo figlio, Jaehaerys II, e se Martin inventasse nomi un po’ più facili da scrivere io sarei più felice. Il figlio di Jaeh-come-si-chiama è Aerys il Folle, e con la ribellione Baratheon arriviamo al tempo presente delle Cronache. Ora devo andare più in su e capire perché mi sono impelagata in questo discorso.
“Egg aveva anche svuotato le segrete, in modo che non dovessi pronunciare il giuramento da solo. Li chiamava la mia guardia d’onore. Uno di loro era nientemeno che Brynden Rivers. In seguito, fu scelto come lord comandante.”
“Corvo di sangue?” aveva esclamato Daeron. “Conosco una canzone su di lui: Mille e un occhio si chiama.”
Ecco, avevo citato questa frase. Chi parla è Egg, ma se avete letto sia Il cavaliere errante che i romanzi sapete che Egg e Aegon l’improbabile sono la stessa persona. Non mi pare che Brynden Rivers sia citato nel Cavaliere errante, ma certo è una presenza importante nel passato dei Sette Regni. Ancora più indietro nel passato rispetto ai racconti c’è la ribellione Blackfire, e anche questa sarebbe da rivedere. I discendenti degli sconfitti, fra l’altro, sono importanti per la trama di Daenerys. Se non avete letto i racconti e non conoscete l’inglese compratevi almeno The Hedge Kinght II. Spada giurata. Nel racconto le cose sono spiegate meglio, ma davvero è importante capire cosa è successo in quel periodo tumultuoso. E poi è una lettura molto bella.
Va bene, Brynden è uno dei figli illegittimi di Aegon IV, il papà di quel Daeron II dal quale ho iniziato tutte le discussioni sull’albero genealogico.
Nella ribellione Blackfire Brynden si schiera dalla parte del fratellastro Daeron, che vince. Nel corso di una delle tante battaglie perde un occhio. Queste sono cose dette nei racconti ma visto che Brynden compare solo come figura citata da altri o come personaggio molto marginale non vi sto facendo particolari spoiler. La trama di The Sworn Sword e The Mystery Knight verte su tutt’altro. Brynden è stato per un certo periodo Primo cavaliere del re. Ha servito in questo ruolo certamente durante il regno di Aerys I e durante parte di quello di Maekar I. E poi cos’è successo?
Brynden non era amato, leggere The Sworn Sword per credere. Comandava una rete di spionaggio notevole, sospetto potesse dare lezioni al Ragno tessitore. “Quanti occhi ha lord Bloodraven?” chiedono a Egg nella graphic novel. E Bloodraven è un soprannome di Brynden Rivers,, che è privo di un occhio. Egg risponde che “ne ha uno” e gli avventori della locanda che gli avevano fatto la domanda ribattono ridendo che ha “mille occhi e uno” e che “uno di loro è su di te”.
Brynden è stato imprigionato per un qualche motivo che scopriremo nei racconti. Quando Aegon succede al padre Aemon va alla Barriera per diventare un Guardiano della notte. Ne ha avuto abbastanza delle guerre fratricide e vuole essere assolutamente sicuro che nessuno decida di usarlo come pretesto per una nuova guerra visto che, essendo lui il terzo figlio e Aegon il quarto, avrebbe maggiori diritti al trono. Si toglie dal gioco. Aegon a sua volta decide di donargli diversi nuovi confratelli graziando diversi prigionieri che languiscono in carcere. Uno di loro è Brynden Rivers, che in seguito diventerà Lord comandante. Perché Brynden era stato incarcerato da Maekar? Come mai a un certo punto non è più lui il Lord comandante dei Guardiani della notte? Mistero.
Ma anche se non conoscete i racconti pure voi, se avete letto I fuochi di Valyria conoscete Brynden Rivers. Avete presente il tizio incontrato da Bran oltre la Barriera? E non mi riferisco a Manifredde.
E, come suggerisce il nostro amico albero, “forse è a tuo zio che hanno dato il mio nome. Alcuni lo portano ancora”, segno che Brynden l’albero un tempo doveva essere stato un uomo molto noto. Magari il primo cavaliere del re. Certo lui era un lord visto che questo titolo gli è dato molte volte in quel capitolo. Foglia spiega che Brynden “è vissuto oltre la sua durata mortale”, e infatti al momento dell’incontro con Bran dovrebbe avere 125 anni. In più “ha mille occhi e un occhio”, affermazione che se giustificata dal fatto che lui può vedere attraverso gli occhi degli alberi, si richiama comunque direttamente al vecchio detto su di lui. Lo stesso Brynden afferma di aver guardato Bran “con mille e un occhio” (I guerrieri del ghiaccio pag. 237). E, se ci fossero dubbi, lui è stato un Guardiano della notte visto che all’interrogativo di Bran sul fatto che lui sia il corvo con tre occhi Brynden risponde “«Un corvo?» (…) «Un tempo, aye. Abiti neri e sangue nero»” e che “I suoi vestiti, marci e sbiaditi, macchiati di muschio e bucherellati dai vermi, un tempo erano stati neri”.
Va bene, ora sappiamo chi è che incontra Bran, anche se informazioni fondamentali sulla vita del personaggio ci mancano. E sappiamo che l’albero genealogico dei Targaryen è complicatissimo, direi da mal di testa, e che Martin sparge le informazioni dappertutto. Anche la scena apparentemente più innocua può nascondere qualche importante indizio, e spesso le cose sono dette in modo così frammentario che è un’impresa riuscire a mettere insieme il tutto. E poi c’è ancora chi si stupisce perché lo zio George è lento a scrivere.