Bubbolo torna dall’Estonia

Da Peolaborghese @mesosbrodleto

Bubbolo al valore

Ogni vacanza premio ha la sua degna conclusione. Ogni premiato sa che al termine di conflitti infiniti c’è sempre lo stesso finale: ombrelloni chiusi, pioggia sulla spiaggia di Forte dei Marmi. Agosto è finito, Jerry Calà torna nella sua Milano e Marina Suma non trattiene le lacrime.

Anche in Estonia è stata la stessa cosa. Il dramma si stava consumando, le donnine della burocrazia, unite insieme alle padrone di casa, stavano piazzando la mossa finale. In tutti i modi hanno cercato di distruggere la mia esistenza, già provata dall’inverno ex sovietico. Firme in originale da chiedere a professori pisani,  due traslochi da fare negli ultimi tre giorni, sovrapprezzi per qualsiasi cosa.

Il finale di Sapore di mare, però, era lì, pronto. Direttamente da Fortaleza dei Marmi, passando per l’aperitivo in piazza Duomo a Milano, ecco che arriva il versiliese. L’uomo delle vacanze premio. Con sprezzo del pericolo, a colpi di caipirinha, ha rispedito le donnine nei loro angusti uffici. Ogni cosa è stata rimessa al suo posto. Tartu, per la sua praticità, è diventata una versione nordica di Pietrasanta. Il porto di Tallinn, d’incanto, si è tramutato in quello di Viareggio. I pancake estoni rinominati Testaroli al pesto, sebbene il pesto non sapesse di niente.

Bubbolo torna dall’Estonia con onore. L’Armata Rossa gli ha anche dato una medaglia, come quella dei veterani. In questa sua missione ha imparato tanto, ha studiato uomini e cani per capire se davvero chi fosse il miglior amico di chi. E’ solo formalità. Uomini e cani si odiano in ogni possibile combinazione: uomo-uomo, uomo-cane, cane-cane. D’altronde sono le bestie più stupide del globo (I cani di più, comunque, perché si fanno tenere al guinzaglio da uno stupido).

Ecco Cocciante. Cara celeste nostalgia. Si va a casa.



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