A tutti coloro che giungono qui ogni giorno – e sono tanti – per leggere i miei post sul Cammino di Santiago auguro un Buen Camino e confesso l’invidia per la scelta di fare questa esperienza ma mi sento anche di affermare che agosto è il mese peggiore da scegliere: se potete permettervi di scegliere rimandate a stagioni più miti perchè in piena estate c’è troppo caldo, troppa ressa, ma soprattutto si rischia di correre e di non capire quale sollievo sia il potersi permettere di andare piano anche solo per qualche giorno.
Sarò felice se quanto scrissi potrà essere loro utile, non perdo le speranze di tornare ma, se non potrò mai più camminarlo, magari farò l’hospitalera, per un paio di settimane. Forse. Prima o poi.
Un passo dopo l’altro, senza fretta, spalle al sole e viso verso l’ovest, zaino leggero leggero, tanta acqua, testa coperta, mente e cuore aperti: non serve molto altro.
Dai finestrini dell’aereo, la prossima settimana, guarderò giù verso i campi riarsi, i paesini raggruppati intorno ai campanili, le pale dei mulini eolici bianche sulle cime delle colline, vi immaginerò e penserò a cosa è stato per me percorrerlo e a quanto, dopo quattro anni, ancora riecheggia dentro di me di quell’esperienza.
Sarò di nuovo a Madrid, per un pugno di ore, sarò molto vicino eppure molto lontano da voi. Buen Camino.