Dai finti concorsi, diffusi su Facebook, che promettono di far vincere telefonini (come il finto concorso Samsung) ai sedicenti sondaggi di catene commerciali che arrivano via Whatsapp, l’obiettivo dei truffatori è uno solo: rubare i nostri dati personali.
E ancora: schermate fasulle in cui compaiono messaggi che sembrano provenire dalla Polizia postale, che chiedono di pagare una sorta di multa per ipotetiche attività illegali commesse su internet.
Oppure, e qui siamo in un classico esempio di phishing, le finte email di Whatsapp (o altri servizi social) che annunciano l’arrivo di un messaggio vocale da un nostro contatto: se si apre il messaggio, il nostro computer (o il nostro telefono) sarà infettato e i nostri dati non saranno più al sicuro.
Che si tratti di una truffa vera e propria o di una notizia falsa, perché abbiamo la tendenza a credere alle bufale? Ricercatori americani e australiani hanno dato una risposta nel 2012: accettare un’informazione così com’è richiede meno motivazione e meno energie che verificarne la veridicità. Se poi aggiungiamo il fatto che a condividerla può essere un nostro contatto, la fiducia che nutriamo nei suoi confronti ci fa abbassare la guardia e mettiamo da parte ogni dubbio. Così la notizia falsa fa un’altra vittima (noi) e continua a diffondersi.
Come possiamo difenderci? Prima di tutto, stando attenti:
- non diffondiamo notizie se prima non ne abbiamo verificato la veridicità (a volte basta una veloce ricerca su Google), soprattutto se si tratta di annunci che promettono chissà quali verità o possibili guadagni;
- se qualcuno tra i nostri contatti diffonde bufale o annunci truffaldini, facciamoglielo notare in modo da limitare le potenziali vittime;
- non condividiamo mai le nostre informazioni personali su siti di cui non siamo sicuri al 100%.
Se vogliamo avere un’idea delle tantissime notizie false che si sono diffuse in rete negli ultimi anni, possiamo dare un’occhiata a questo archivio di indagini antibufala: potrà farci sorridere, forse, ma ci aiuterà anche a non abbassare mai la guardia!