Avviata l'indagine interna sulla falla nel countdown, ricondotta ai dirigenti dei programmi la piena responsabilità su tutto ciò che va in onda, il dg si prepara a incassare i pieni poteri da capo azienda che gli assegna la riforma, fortemente voluta dal governo Renzi, e a ingranare la marcia per avviare l'era del rinnovamento a Viale Mazzini. Il primo step sarà la modifica dello Statuto aziendale, che arriverà sul tavolo del cda il 13 gennaio per essere discussa e poi votata, al massimo entro la fine del mese (il 13 la riunione potrebbe essere interlocutoria, visto che presidente e consiglieri alle 14 sono attesi in Vigilanza), con il passaggio formale nell'assemblea dei soci. Nella successiva seduta del consiglio, a febbraio, potrebbero arrivare i primi segnali di cambiamento. In base alla nuova legge, Campo Dall'Orto può nominare i dirigenti, anche se per le nomine editoriali deve avere il parere del cda (nel caso dei direttori di testata, è vincolante se fornito a maggioranza dei due terzi). E proprio dagli avvicendamenti nelle reti partirebbe la road map del dg, in attesa della definizione del piano industriale che sarà pronto in primavera. Il toto-nomine impazza, in particolare su Rai1 (circolano tra gli altri i nomi di Eleonora Andreatta, Simona Ercolani e Angelo Teodoli) e Rai3 (il tam tam suggerisce Andrea Salerno), ma l'unica certezza è che Campo Dall'Orto intende condividere il suo progetto editoriale con la presidenza e il cda, coinvolgendoli in un gioco di squadra.
Se la partita delle reti è cruciale - sia in vista delle elezioni amministrative, sia della messa a punto dei nuovi palinsesti, che devono essere presentati a giugno agli sponsor - il fronte delle nomine nei tg potrebbe essere aperto in un secondo momento. Il 7 gennaio si insedia Carlo Verdelli, scelto da Campo Dall'Orto per l'inedito ruolo di direttore editoriale dell'informazione: dovrà coordinare il lavoro delle testate e dell'offerta editoriale informativa, anche dal punto di vista produttivo, gestendone proposte e priorità. Un compito complesso, che lo porterà a confrontarsi con le prerogative dei direttori di testata e che richiederà tempo.
Intanto sui social, che hanno immediatamente sbeffeggiato il Capodanno da dimenticare di Viale Mazzini, c'è anche chi ironizza, come Gene Gnocchi che twitta: "Prime misure Rai dopo il flop di Capodanno. Bestemmie solo durante il Meteo #rompipallone". E ce n'è anche per Mediaset: agli utenti della rete non è sfuggita la performance 'sopra le righe' di Gianluca Grignani sul palco di Bari. Gigi D'Alessio lo difende: "Era solo un po' euforico". E Grignani su Facebook cita un brano di una sua canzone: "C'è che son contento perché mi hanno amato e odiato allo stesso tempo".