da “I tempi andati e i tempi di cottura (con qualche divagazione)”
Oltre che mangiare,cucinare,viaggiare e cercare di vivere con piena consapevolezza,so anche rammendare,ricamare e cucire in generale. Lavoro all’uncinetto,disegno e un po’ dipingo.
Adoro il decoupage,il brocantage, i deballage, e i vernissage.
Anche i collage e il maquillage.Meno il bricolage, i dérapage ,il bondage ed il vintage.
Lo so,le mie preferite sono tutte attività veramente poco tecnologiche,ma sono convinta che la troppo dipendenza dalle diavolerie hi-tech diminuisca la nostra personale capacità di interagire con noi stessi.
I miei figli dicono che non so usare nessun apparecchio che abbia più di due tasti. È vero: il computer non so nemmeno accenderlo e non riesco mai a sintonizzare i canali TV.
I miei hobby sono un po’ retrò,lo ammetto,ma mi consentono di essere impegnata a realizzare piccole cose con grande soddisfazione anche in questo periodo di pensionamento dai figli,adesso che entrambi sono accasati anche se non sposati, e vivono in piena autonomia.
Ora amo molto le attività,come dire,domestiche,ma vi confesso che da bambina sognavo di calcare le scene e mi sarei accontentata anche di fare la ballerina di fila al Ristori,il tempio veronese dell’ Avanspettacolo degli anni 50.
Dopo il diploma invece,per 16 anni ho svolto mansioni di corrispondente nel Marketing di una grande Azienda Farmaceutica ( ma di quel periodo mi piace dire semplicemente che lavoravo in fabbrica) e successivamente,dopo un intervallo di una decina di anni vissuti in campagna ( fra feste in giardino,arcobaleni fatti con la pompa per innaffiare,tulipani,gatti indipendenti e zucchine che crescevano esageratamente in fretta) ho aperto e gestito un primo e poi un secondo negozio,passando dal Sindacato all’imprenditoria con un discreto successo,nonostante abbia avuto anche una commessa che per contare fino a 20 si doveva sfilare le scarpe.
Insomma,mi sono misurata in ambiti diversi senza troppi timori,con determinazione,divertimento e una grande fiducia nel destino. E questo devo dire che l’ho imparato da mio padre,che era un romantico fatalista, oltre che un arguto epicureo.
Alla fine ho perfino coronato il sogno di salire sul palcoscenico:ho partecipato per anni allo Spettacolo Ospiti settimanale dei Villaggi Valtur, nelle indimenticabili estati con Gabriella e Guido,Melina e Carlo,Carlo e Ornella (i Carlo erano due non uno solo bigamo) ed è stato bellissimo e gratificante.
Mia figlia Lisa sì che fa sul serio quanto a teatro. Si è laureata con una tesi sulla Storia del Fumetto ed è dipendente di una Compagnia Aerea, ma da anni canta, balla e recita con una compagnia amatoriale di Musical che porta in scena spettacoli assolutamente stupendi tipo Bulli e Pupe, Chorus Line, Hair.
Quando è andata a vivere con Alberto, le ho preparato un piccolo quaderno di ” Cucina per dummies ” con tanto amore e altrettanto divertimento, sperando così che non morissero di fame.
Quanto divagare mentre scrivo. Me ne accorgo anch’io: dipende dal fatto che non ho una scaletta, ne seguo un brogliaccio. O ve lo aspettavate? Allora non mi conoscete affatto.
Dicevo prima che per un certo periodo ho vissuto in campagna si, in una Villa Veneta sulle colline del Garda, alle spalle di Bardolino.
Era una casa così grande che a volte gli ospiti si perdevano cercando il bagno e bisognava organizzare i soccorsi per ritrovarli.
Era una casa adatta alle feste e ai ricevimenti, ma quando gli ospiti erano più di quattordici, nonostante le dimensioni della sala da pranzo e del tavolo da osteria dell’Ottocento recuperato alla Prada’ , le cene dovevano essere necessariamente a buffet.
E non storcete il naso per favore, ma datemi credito: di solito preparare un buffet da una grande soddisfazione alla padrona di casa, perché il colpo d’occhio è formidabile e le possibilità sono praticamente infinite.
Ricordo ancora con piacere certi anniversari, compleanni e ricorrenze speciali,alcune feste di Carnevale e qualche Capodanno organizzati come cene in piedi.
Non fate l’errore di associare l’idea di un buffet a un piatto di roast beef o di vitello tonnato,di cui generalmente si trangugiano le fette intere perchè nessuno riesce a tagliarle mentre sta reggendo il piatto, o alle torte salate già a spicchi, che trovo più adatte alle scampagnate, ma pensate in libertà e con fantasia!
Per cominciare ci vuole un tavolo bello grande,comunque grande anche se non bello, coperto da una tovaglia che arrivi fino a terra, beh quasi a terra, perché gli ospiti non ci devono inciampare.
Sopra va sistemata una ciotola centrotavola di fiori, frutta e foglie di stagione con accanto, per esempio,altre due ciotole più piccole piene di verdure,quelle classiche per il pinzimonio.Disponetele con grazia e tenete conto dei colori,saranno molto carine.Può succedere che a volte gli ospiti si mangino anche i frutti del centrotavola….lasciateli fare,ma non ditegli che li avevate spruzzati con la lacca per capelli per renderli belli lucidi.
Procuratevi poi due forme di pane di Altamura, tagliate le calotte e delicatamente svuotatele della mollica.
Una la riempirete di insalata di pollo e l’altra di insalata Nizzarda. Sono solo due esempi,ma collaudati, quindi mi sento di suggerirveli. Preparate anche alcune ciotole di gamberetti lessati in salsa rosa, insalata russa, champignon crudi affettati sottili e irrorati con una salsina all’aglio e altre più piccole con diversi tipi di olive.
Ci vogliono anche un vassoio con grosse scaglie di grana e gherigli di noce e uno con cubetti di gorgonzola cosparsi di miele,oltre ad un tagliere con dei cacciatorini, un salamino piccante Napoletano o Calabrese,mezzo Felino e la parte finale (o iniziale se siete ottimisti,come nella faccenda del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto) di una soppressa – circa 30 cm – con uno o due coltelli che affettino molto bene.
E avanti così,in scioltezza ed allegria, come diceva sempre un rubizzo maestro di sci al Passo di Costalunga.
Naturalmente dovrete sistemare anche cracker,grissini,e fettine di pane in tovaglioli piegati a triangolo come una cornucopia o in graziosi cestini e impilare lì vicino un’infinità di piatti,meglio quelli da dessert naturalmente e disporre altrettante forchettine e dei tovagliolini,tantissimi bicchieri,le caraffe dell’acqua,le bottiglie del vino e qualche bibita gassata.
Alla fine,quando gli ospiti si saranno spazzolati tutto, servirete una macedonia, tirerete fuori i liquori e preparerete anche il caffè. È chiedere troppo? E sono stata buona: non vi ho nemmeno suggerito un piatto caldo tipo uno spaghetto aglio e olio, un risottino alla parmigiana, o due tortellini alla panna, da offrire prima della macedonia.
Siete voi che pensavate che una cena in piedi fosse una soluzione di ripiego!
INSALATA DI POLLO
400 gr di petto di pollo, 2 coste di sedano,50 gr di mandorle a filetti, 1/2 vasetto di maionese,qualche cucchiaiata di olio,succo di limone,salsa worcester,prezzemolo tritato,sale e pepe.
Qui ci sono due scuole di pensiero: alcuni prelevano il petto da un pollo cotto allo spiedo,altri lo fanno lessare con i classici odori, così resta anche un buon brodo.
Qualunque sia la vostra scelta – e io non deciderò per voi- l’importante è che la carne sia fredda.
Personalmente,preparo per primo il condimento unendo alla maionese il succo di limone, l’olio, il prezzemolo, un cucchiaio di salsa Worcester, un pizzico di sale e un po’ di pepe.
Lavo il sedano,lo libero dei filimenti e ne ricavo dei cubetti. Affetto il petto di pollo abbastanza sottilmente, lo sistemo in una ciotola, copro con la salsa che ho preparato,aggiungo i filetti di mandorle leggermente tostati – ma anche no- e la dadolata di sedano. Mescolo con cura ma con delicatezza e se l’insalata è destinata ad un buffet, la verso in una forma di pane di misura adeguata foderata di foglie di lattuga.
Quando opto per il pollo bollito, il brodo che ne ricavo lo surgelo, perché nella vita non si sa mai quando può’ tornarti utile.
INSALATA DI GAMBERETTI
350 gr di gamberetti lessati e sgusciati,1/2 vasetto di maionese ( così non butto via quella della ricetta precedente), il succo di una arancia, 2 cucchiai di ketchup, 2 cucchiai di brandy, 1 cucchiaio di salsa Worcester .( che ho aperto sempre per la ricetta precedente) sale e pepe
Si fa prestissimo se si compra una confezione di gamberetti al naturale già’ lessati al Supermercato. Se volete, potete comunque lessare voi stessi dei gamberetti freschi o surgelati e sgusciarli con pazienza, ma in questa circostanza semplificherei per non rubare troppo tempo alle altre preparazioni.
Come sempre comincio dal condimento semplicemente mescolando insieme tutti gli ingredienti esclusi i gamberetti, che invece scolo,risciacquo, metto in una ciotola e incorporo alla salsa.Fatto.
Su un tavolo da buffet vanno bene in una ciotola,ma come antipasto in una cena place’, a me piace servire questi semplicissimi gamberetti in salsa rosa sistemandone qualche cucchiaiata in mezze arance svuotate, che fanno da contenitore, sopra alcune striscioline di lattuga.
Nella stessa occasione, utilizzo anche dei mezzi limoni ben svuotati per servire una mousse di tonno,appoggiandone una cucchiaiata sopra una julienne di radicchio rosso o della valeriana.
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