A Carnevale, si sa, i dolci tipici sono fritti, che siano le castagnole, i ravioli dolci, o le chiacchiere con i loro mille nomi diversi a seconda della zona d'Italia. Io però non amo friggere, e, quindi, non ho mai preparato nessuno di questi dolci, mi limitavo a mangiarli se li preparava qualcun altro. Quest'anno, invece, per fare contento il mio fidanzato, mi sono decisa a preparare le bugie. Ricordo che quando ero piccola in questo periodo le mie nonne le preparavano sempre, e quando andavamo a trovarle tornavamo a casa con enormi vassoi stracolmi delle loro favolose bugie piene di zucchero. Buonissime! Io però non ho seguito la ricetta tradizionale delle nonne, ma ho voluto provare a farle vegan per vedere se venivano ugualmente buone. E alla fine il risultato ha superato le aspettative: sono venute buonissime e non avevano niente da invidiare a quelle classiche. Per curiosità poi ne ho cotta qualcuna anche al forno e devo dire che erano ugualmente molto buone, friabili come quelle fritte anche se ovviamente mancava il tipico sapore dei dolci fritti. Oltretutto, non so se è perchè ho fritto con l'olio di riso, ma l'odore sgradevole che non sopporto durante la frittura stavolta non mi ha dato particolarmente fastidio. L'olio di riso poi è perfetto perchè ha un punto di fumo molto alto e un sapore delicato. Mi raccomando, però, fatele belle sottili, è quello il segreto per avere delle bugie perfette!
Bugie vegan
Ingredienti:
- 250 g di farina
- 40 g di zucchero integrale di canna
- 40 g di olio di riso
- 3 g di lievito per dolci
- Un pizzico di curcuma (per dare il tono giallo dato dalle uova che qui non ci sono)
- Un pizzico di sale
- 25 g di rum (o grappa o altro liquore)
- Scorza grattugiata di limone (opzionale, io non l’ho messa)
- 75 g di acqua
- Vaniglia
- Olio di riso q.b. per friggere
- Zucchero a velo (o, se preferite, semolato) q.b. per spolverizzare
In alternativa potete cuocere le bugie in forno a 180° per 5 minuti e poi cospargerle con zucchero a velo o zucchero semolato.
Lo sapevate che le chiacchiere... ... sono tipici dolci di carnevale? Hanno la forma di una striscia, talvolta di forma annodata (in alcune zone prendono infatti il nome di fiocchetti). Sono fatte con un impasto di farina che viene fritto o cotto al forno e successivamente spolverato di zucchero a velo.Le chiacchiere sono conosciute con nomi differenti nelle diverse regioni italiane: bugie nella zona di Genova, Torino, Asti, Imperia; cenci, strufoli o melatelli in diverse zone della Toscana; chiacchiere in Basilicata, Sicilia, Campania, Lazio, Alto Sangro nell'Abruzzo meridionale, Umbria, Puglia, Calabria, a Milano, La Spezia, Massa, Carrara, Sassari e Parma; cioffe a Sulmona, centro Abruzzo; cróstoli o cróstołi o gròstoi a Ferrara, Rovigo, Vicenza, Treviso, Trentino, Friuli Venezia Giulia; crostoli o grustal a Ferrara; fiocchetti a Montefeltro e Rimini; frappe a Roma, Viterbo, Perugia e Ancona; gale o gali nel Vercellese; guanti a Caserta; gròstołi o grostoli a Trento; intrigoni a Reggio Emilia; lattughe o latǖghe a Mantova; maraviglias in Sardegna; rosoni o sfrappole a Modena, Bologna, Romagna; saltasù a Brescia; sfrappe nelle Marche; sfrappole a Bologna; risòle a Cuneo e sud del Piemonte; e ancora stracci, lasagne, pampuglie, manzole, garrulitas. Possono anche essere coperte da miele, cioccolato e/o zucchero a velo, innaffiate con alchermes o servite con il cioccolato fondente o con mascarpone montato e zuccherato. La tradizione delle frappe probabilmente risale a quella delle frictilia, dei dolci a base di farina e uova fritti nel grasso di maiale che nell'antica Roma venivano preparati proprio durante il periodo dell'odierno Carnevale per durare per tutto il periodo di Quaresima. fonte:Wikipedia