BUIO IN SALA ovvero STRANE STORIE

Da Vale
Gentili NXD, intanto: grazie.
La vittoria del vostro giveaway mi ha riempito di gioia. Quello per me non era un post "normale", ve lo svelo. Aveva dietro tutta una storia un po' particolare che magari un giorno vi racconterò e dunque per me è veramente un premio speciale.
Poi, come vi ho scritto nel mio commento, il vostro blog è stato per me l'iniziazione a questo strano mondo parallelo. Da voi per la prima volta ho lasciato la mia traccia nei commenti (la timidezza esiste, anche nel web) Si trattava del vostro post sulla pubblicità nei blog. Ecco, lì mi sono per la prima volta, sentita di dire la mia, lì ho capito quanto fosse importante il commento per far evolvere la discussione.
In vostro onore oggi più che mai e ripensando a quel post e a quel mio inizio, vi parlo di un film girato da un ex-pubblicitario.
STRANE STORIE di Sandro Baldoni (1994)

Lui, l'anno: 1994. Considerando che compio gli anni verso la fine dell'anno, il 1994 era l'anno dei miei 18 anni. La storia tra me e il K. era un germoglio e a 17 anni avere una storia con un uomo di 10 anni più grande, non era da poco. Per nessuno. Il 1994 era l'anno della nascita politica di mister B. E' stato l'anno della mia maturità e del mio trasloco a Bologna. Penso di essere andata al cinema tutte le sere. O almeno così me lo voglio ricordare, perché quell'anno è stato ricco e bello e grasso di cose da vivere. Compreso questo piccolo gioiello.Lui, il regista: Sandro Baldoni ha lavorato tanti anni nella pubblicità. Io ho fatto uno stage di tre mesi in una casa di produzione di pubblicità e davvero, mi è bastato. Lui era diventato famoso per una pubblicità meravigliosa di il manifesto... indimenticabile... 
E questa già vi dice molto sul personaggio e sul suo stile artistico. Purtroppo il suo nome è emerso anche dalle cronache più cupe, essendo il fratello di Enzo, giornalista assassinato in Iraq nell'agosto del 2004.
Lei, la trama: sono tre episodi legati da un nonno che racconta e da una nipote che ascolta mentre viaggiano in treno. Il primo episodio narra di un uomo che si è dimenticato di pagare la bolletta per l'aria che respira; il secondo di una donna che compra al super un uomo, ma poi lo riporta perché scaduto; il terzo di una lotta tra una famiglia nordista e una sudista (con stereotipi ribaltati). Il finale è da silenzio muto in sala.
Sotto sotto: è un film che racconta molto bene noi italiani. Sulla burocrazia, l'iper consumismo, l'odio campanilistico (oggi abbiamo solo spostato un po' i confini). E' surreale, ironico. Le cifre che a me piacciono molto. Poi è recitato divinamente e si sa, nel nostro Bel Paese, non è cosa da poco.Due you tube, perché merita, dall'episodio Uno:

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