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Bujumbura (Burundi) /Il pericolo di destabilizzazione politica è reale come pure il timore di un nuovo genocidio

Creato il 13 maggio 2014 da Marianna06

 

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L'idea è quella della creazione di una commissione internazionale d’inchiesta per fare piena luce su informazioni “persistenti”, che documentano “distribuzione di armi” e “addestramenti militari” di giovani sia nel paese che all’estero.

Lo chiedono in una lettera indirizzata al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon i dodici partiti di opposizione, tra cui l’Uprona (tutsi) e il Movimento per lo solidarietà e lo sviluppo (Msd).

E la richiesta è, a ragion veduta, legittima secondo quanto riferiscono fonti ben informate residenti in loco.

Già lo scorso febbraio alcune formazioni di opposizione avevano scritto alle Nazioni Unite, il cui ufficio a Bujumbura chiuderà entro fine anno.

Nella missiva, presentata come un “grido di allarme per tirare il paese fuori dalla strada pericolosa che potrebbe portare a un genocidio politico-etnico”, vengono denunciati “collegamenti diretti con la ribellione ruandese delle Forze democratiche di liberazione del Rwanda (Fdlr, hutu)”, a sostegno degli Imbonerakure, l’ala giovanile del Cndd-Fdd (hutu), il partito al potere del presidente Pierre Nkurunziza.

La presenza di giovani armati del Cndd-Fdd, si sostiene nel documento, sarebbe stata  segnalata anche sul territorio della confinante Repubblica Democratica del Congo.

L’opposizione sottolinea inoltre che, “se non ha nulla da temere il partito al potere, non dovrebbe impedire lo svolgimento di un’inchiesta internazionale”, aggiungendo che “è nell’interesse del Burundi e dei burundesi andare alle urne (presidenziali nel 2015, ndr) in clima pacifico e per un voto asslutamente trasparente”.

 

                         a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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