Sai, è presto detto: sono sempre più autistica. Ovvero: nel mio mondo c'è un mondo migliore di quello là fuori e tutto ciò che posso fare - tenendoci alla mia autenticità e integrità che non potrebbe mai accettare compromessi in cambio della sopravvivenza - per stare bene, essere felice, e 'fare muro' rispetto alla violenza e all'ipocrisia intorno, è rifugiarmi in quello. E godermelo tutto! Ché poi - l'ho sempre detto, già mantenere la posizione è un atto di resistenza e di opposizione.
E il mio mondo - è presto detto anche questo - è ricchissimo e pieno d'infinita bellezza: - ci sono i miei nastrini nei capelli, i miei trucchi e i vestiti sempre più fantasiosi e folli, - la mia ironia e spontaneità sempre più serene e libere dalle paure degli effetti che provocheranno, - lo sguardo e l'orecchio incantati dalle produzioni espressive dell'umanità nelle sue diverse culture, - e poi i racconti, le mappe, il buon mangiare/bere, il giocare con le parole e con il corpo a ogni occasione, il circo, i tarocchi, lo zaino, i viaggi anche brevi ma continui, il camminare, l'ospitalità, la bicicletta e la musica hardcore.
E poi sto imparando a volteggiare con i tessuri aerei, e voglio declamare in giro le mie menate, e intendo imparare la lingua mapuche e pure a suonare la m'bira - ché essendo 'tamburina di natura' fracasserei troppo le scatole all'umanità se mi dedicassi alle percussioni e non mi sembra il caso... E mi innamoro ogni due secondi, poi sogno di fare l'amore con mezzo mondo, e poi di stare lì languida a ascoltare altri racconti ancora dall'amante di turno (nel caso) e poi però rifuggo anche tutto questo perché mi piace più vederlo danzare nella mia testa che concretizzarlo.
Sì, questo è: come te io non sarò mai soddisfatta, non sarò mai in pace, non sarò mai in equilibrio - nulla sarà per me mai 'abbastanza'. Quella è la mia condanna. Ma quando proprio mi sento sola mi immagino ballare a piedi nudi musiche come questa, e col cavolo che mi fermo!