Nell'aprire il famigerato motore di ricerca Google questa mattina tutti abbiamo visto il semplice doodle autodedicato per la celebrazione dei suoi 17 anni!
La prima cosa che che viene da pensare è:
"Accidenti Google è ancora minorenne e guarda cosa è già riuscito a fare!"
Insomma un monito a tutte quelle aziende che vantano esperienze pluricentenarie: non è detto che l'avanzare dell'età, malgrado la maggiore esperienza, comporti automaticamente qualità e capacità più elevate: Google è in assoluto il motore di ricerca più utilizzato, uno di quelli che hanno accompagnato fin dal principio l'informatizzazione del pianeta.
Nell'immagine del doodle di oggi i palloncini colorati ed il berretto vicini al vecchio monitor, di quelli a tubo catodico per intenderci, richiamano proprio l'idea di una festa di compleanno come siamo abituati ad organizzare per i bambini, con i doni, la torta e tutto il necessario per creare una festosa confusione.
Questo post può essere considerato appunto un piccolo dono: in questo spazio infatti Google è il padrone di casa, visto che il blog è ospite della piattaforma blogger di sua proprietà, sicché ricordarsi di porgere gli auguri è un ineludibile gesto di buona educazione.
In verità comunque, oggi non ricorre proprio l'anniversario della nascita, ma in qualche modo quello del "battesimo" del web: il 27 settembre del 1998 infatti fu registrato il primo record di pagine indicizzate, stando alla ricostruzione storica offerta da Wikipedia, mentre il dominio del motore di ricerca (Google Search) è stato registrato il 15 settembre del 1997 e la società Google Inc invece ha visto la luce il 4 settembre del '98.
Dunque la ricorrenza che si celebra oggi è il battesimo di fuoco del motore di ricerca, piuttosto che la sua nascita vera e propria. Una curiosità divertente è che il nome di Google nasce per errore!
I fondatori infatti, Larry Page e Sergey Brin, intendevano chiamare il loro motore di ricerca Googol: il termine, coniato nel 1938 dal nipote di un matematico americano per riferirsi ad un numero composto da 101 cifre: esattamente il numero uno con 100 zeri al seguito.
Si voleva insomma rappresentare nel nome la vastità di spazio presente nel web: i due però non sapevano precisamente come fosse scritta la parola e nell'incertezza optarono per Google: quando furono avvisati dell'errore il dominio era già stato registrato e non fu più possibile quindi cambiargli il nome, che è rimasto Google!
Nessuno è perfetto insomma, ma almeno questa è una consapevolezza più vecchia del nostro festeggiato.