Buon divorzio ferragostano!

Creato il 30 luglio 2010 da Massmedili

 Tanto tuonò che piovve.

E che razza di diluvio sui giornali di oggi, venerdì 30 luglio, ultimo giorno utile per la politica e la vita civile italiana prima della pausa agostana. Berlusconi ha dato il benservito a Fini e, il solito gentleman, ha subito dichiarato “mi sono tolto un peso come con Veronica“, la ex moglie. Solo per lo stile meriterebbe un calcione in…

Sì lo so che non si fa. Ma la tentazione all’improperio è forte, il disgusto quasi fisiologico, somatico anzichenò. Sui giornali di tutto: improperi al Berlusca (adesso casca), insulti a Fini (è già cascato), paragoni improbabili (Fini come la Bindi. Perché? Perché “non è nelle disponibilità” del Cav…) qualche articolessa seriosa come l’affondo di Ezio Mauro su Repubblica “L’ora delle libertà” che scandisce e analizza il fatto che non tutte saranno rose e fiori adesso per il Cav, e speriamo che non sia solo un wishful thinking; iniziative movimentiste anche un po’ goliardose come quella di Luca Sofri sul suo Post.it che propone anche attraverso Facebook un referendum sul nome del nuovo partito di Fini (noi abbiamo proposto RAP – Ragionevolezza Al Potere, che è ultramoderato ma anche attraente per gli elettrori giovani, if any, o, detto alla nostrana, se ce n’è). La palma del disgusto non si sa se assegnarla al Giornale con la consueta vomitovignetta di Forattini  che raffigura un nanerottolo festoso (il Cav) di fronte a un’enorme bottiglia di champagne a cui salta il tappo che è la testa di uno sgomento Fini o al TG 1 per la semplice faccia (sorridente, untuosa, ripugnante) di Minzolini, tralasciando quello che ha detto…

Quello che i giornali NON dicono e non analizzano è come è messo il paese nel frattempo. Qualche considerazione sparpagliata come al solito:

  • I lavoratori dipendenti hanno poco da gioire. Se è vero che per adesso è saltata (e speriamo affossata) la legge bavaglio, è anche vero che nel frattempo la manovra non fa nulla per il rilancio dell’occupazione e del mercato del lavoro. Hanno un bel dire i sindacalisti smorti e paglierini di Cisl e Uil sugli accordi Fiat. Nella totale assenza di una mediazione di governo (hanno lasciato solo il povero Sacconi!) Marchionne sta allegramente sancendo la fine dell’automobile fatta in Italia, scassando i contratti nazionali di lavoro e mandando affa anche la Confindustria. Così impara anche lei ad affidarsi a un Pres del Cons che fa gli affarcci suoi ma se ne frega di quelli degli altri, altro che solidarietà imprenditoriale! Omsa è già fuggita in Serbia sulle orme della Fiat, vogliamo scommettere che è solo la prima di una lunga lista?
  • Intanto farebbero bene a gioire poco anche quelli che hanno due lire in Borsa. Perché nella totale indifferenza dei media impegnati a parlare di Fini sì, Fini no, Fini boh, la Borsa italiana sta scomparendo ingoiata dai delisting industriali (sempre meno le azioni quotate) e dal sostanziale surrettizio smantellamento della Consob, che da mesi aspetta un presidente e due su cinque commissari mentre, come fa notare Nicola Borzi sul suo blog http://nicolaborzi.blogspot.com/2010/07/r-come-rispamio-ovvero-cosa-serve-la.html (grazie Nicola!) i Italia si continuano a mantenere in quotazione enormi ciofeche malgrado tutti sappiano (e perfino i giornali scrivano) che sono sull’orlo della bancarotta, come è avvenuto per il Gruppo Burani, già in odore di crack nel 2005 (con tanto di articoli a firma Fabio Pavesi sul Sole 24 Ore) ma per la nostra commissione di vigilanza degni di nota solo dopo una pinzillacchera come l’arresto del Presidente e dell’Amministratore Delegato per bancarotta fraudolenta…
  • Già, ma l’importante, fino all’altro giorno, per il nostro Governo era impedire l’uso delle intercettazioni telefoniche, che uno (putacaso Berlusconi o uno dei suoi sottopancia, tipo Verdini) non è neanche più libero di parlare al telefono (“Ciccio, pagami quel giudice che mi serve una sentenzina così e cosà!”, “Quell’appaltuccio? Tu paga che è cosa fatta!”). Ma di indire conferenze stampa per dichiarare enormi cagate (“La P3 non esiste. E neanche la P2 esisteva”) insolentire i giornalisti che provano a fare il loro mestiere, magari con l’aiutino di Cicciopotamo Ferrara, giù a dare delle “troie” alle giornaliste dell’Unità MA NON  alle escort che sollazzano il Cav (adesso che finalmente si è sbarazzato di Veronica e anche di Fini) invece…

Insomma, no. Non si va in vacanza con il cuore leggero…


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