Purtroppo l'articolo ritagliato dal quotidiano "L'Adige" da me scannerizzato, perché il formato Pdf non è caricabile sul blog, non è quasi leggibile, per questo pubblico qui sotto una nota del Comitato Referendario Trentino, brevemente Co.Re, che illustra la pregevole iniziativa di ridurre i privilegi degli eletti al Consiglio Regionale ed a quello Provinciale a beneficio di una equa distribuzione delle risorse pubbliche, in un momento di sacrifici soprattutto per i cittadini più deboli ed indifesi.
Pubblichiamo una nota per raccontare chi siamo, quali sono le nostre finalità, e una tabella con gli importi che i nostri consiglieri regionali/provinciali guadagnano per capire meglio la finalità del referendum abrogativo della L.R. 2/95.
Il Comitato Referendario trentino (CORE trentino) è un comitato di cittadini che intende fare chiarezza sullo stato in cui versa la democrazia nella nostra Regione.Un Comitato che coltiva il progetto di far crescere anche in altre realtà regionali la stessa intenzione, perché non c’è forza più grande dell’esempio.Crediamo, quindi che potranno esserci tanti CORE diversi: emiliano, pugliese, siciliano, piemontese. Tutti rivolti all’unico obiettivo di recuperare la sovranità popolare smarrita.L’idea di un piccolo nucleo di pionieri ha creato una rete di collaborazione sul territorio regionale ed ora la prima delle nostre iniziative è realtà. Altre seguiranno, per ridare ossigeno al sentire democratico e recuperare l’orgoglio di partecipare e di decidere.Crediamo che la busta paga dei nostri consiglieri regionali/provinciali sia troppo cospicua e troppo oscure siano le componenti di uno stipendio a cui i cittadini contribuiscono al 100%.Una nuova etica nei rapporti tra rappresentanti e rappresentati richiederebbe l’immediato adeguamento delle indennità dei nostri consiglieri regionali/provinciali al reddito medio della popolazione.E si tratta di una decisione che loro stessi potrebbero assumere rapidamente, con serietà e responsabilità.Tuttavia così non è. E dopo molti tentennamenti, remore e voti segreti abbiamo assistito al taglio di 290,00 € dalla voce “diaria” dell’indennità!!Una voce, quella della “diaria”, totalmente detassata (niente irpef, iva o altro) che risultava essere, fino alla fine del 2011, di 3.202,49 € mensili.Non è per risentimento o rivalsa populista che chiediamo ai cittadini di firmare per la proposta referendaria che vuole eliminare questa cifra dalla indennità complessiva: è per il ritorno ad una politica seria ed efficace, che non possa essere mai, una scorciatoia per arricchirsi, dato che calcoli recenti dicono che un mandato consiliare in Regione vale più di mezzo milione di euro.Cioè un miliardo di lire!Di seguito riportiamo una tabella in cui sintetizziamo le voci che compongono i compensi dei consiglieri regionali/provinciali:ISTITUTO FONTI NORMATIVE CARATTERI E CONTENUTI
Indennità di carica consiliare per il consigliere regionale/provinciale L.R. 2/1995 Tale indennità è una vera e propria retribuzione, che dovrebbe essere assimilata a quella da lavoro dipendente
Viene commisurata a quella dei Parlamentari (80%), non è cumulabile con redditi da lavoro, ma è cumulabile con i redditi derivanti da pensione
€ 9.362,91 importo lordo
Diaria L.R. 2/1995 e alcune deliberazioni successive dell’Ufficio di Presidenza del Cons. Reg. Si tratta di un rimborso spese, commisurato su quanto percepito dai Parlamentari (80%). L’importo, fino al dicembre 2011 era di € 3.202,49. Importo esente da tassazione
Assegno alimentare L.R. 2/1995 E’ un importo pari ad un terzo dell’indennità applicato nel caso in cui il consigliere regionale/provinciale venga sospeso dalla carica per condanna non definitiva per alcuni reati
Assegno vitalizio L.R. 2/1995 Viene corrisposto dai 65 anni di età con un periodo minimo di contribuzione di 10 anni, con base di calcolo determinata dalla indennità , esclusala diaria. Il contributo del Consigliere è del 18% dell’indennità di carica lorda.
Se un consigliere non raggiungesse i 10 anni di contribuzione i contributi versati vengono restituiti (a domanda del consigliere) rivalutati dai risultati ottenuti dalla gestione degli stessi.
Assegno di reversibilità L.R. 2/1995 Spetta ai superstiti del consigliere. Il Consigliere non coniugato e senza figli può chiedere la restituzione dei contributi versati (incrementati dai risultati della gestione) al termine del mandato.
Indennità di fine mandato L.R. 2/1995 Si ottiene versando il 6.7% dell’indennità lorda ad un fondo di solidarietà e l’indennità è commisurata alla contribuzione effettuata e ai risultati del fondo di gestione
Nella Tabella è previsto tutto ciò che la legge n.2 del 1995 contiene e che il CORE vorrebbe fosse abrogato con i quesiti referendari proposti.Il primo quesito chiede di abrogare tutto ciò che la legge prevede.
Il secondo di abrogare solo quantoprevisto nella seconda riga della tabella, cioè la voce “diaria”, evidenziata in rosso nello schema.Ma i nostri consiglieri non resteranno senza un soldo e costretti a far fronte alle spese con il loro denaro come si può vedere dalla seguente tabella:
Disposizioni economiche per i Consiglieri REGIONALI
(disciplinati da regolamenti interni dei 2 consigli provinciali) Disposizioni economiche per i gruppi consiliari in TRENTINO
Disposizioni economiche per i gruppi consiliari in ALTO ADIGE Disposizioni economiche per i gruppi consiliari nella Regione Trentino Alto Adige
Indennità di trasferta per le funzioni di carica, rimborso spese di viaggio (*) per le ragioni sopra indicate, indennità e rimborso spese per viaggi connessi al mandato politico, rimborso spese legali per vicende in cui siano coinvolti per ragioni inerenti il mandato contributi per i gruppi (formati anche da un solo consigliere) e destinati a finalità individuate autonomamente dal gruppo.
QUOTA FISSA:
€ 1.800
QUOTA VARIABILE:
(a seconda del numero dei consiglieri)
€ 900 a consigliere
C’è obbligo di rendicontazione.
Ai singoli gruppi consiliari (formati anche da un solo consigliere) vengono assegnati mensilmente a carico del bilancio del Consiglio provinciale dei contributi commisurati alla composizione di ciascun gruppo, necessari al funzionamento dei gruppi stessi. Ciascun gruppo consiliare dispone liberamente e sulla base di proprie scelte autonome delle somme globalmente assegnategli a titolo di contributo e provvede alla loro gestione secondo proprie regole interne.In base al regolamento vigente in materia i singoli gruppi consiliari devono rendere conto dell’utilizzo dei contributi a loro assegnati nel corso dell’anno nonché dell’eventuale avanzo dell’anno precedente.
Gli importi vengono stabiliti annualmente. I gruppi consiliari devono essere formati da almeno due consiglieri e il Regolamento prevede un contributo di € 930 per ogni componente del gruppo con obbligo di rendicontazione
€ 255,00 per il pernottamento alberghiero. Ma in tal caso l’indennità precedente (€ 116,00 per l’Italia, tabellare per l’estero) viene ridotta di un terzo.Il rimborso spese legali è previsto per ogni consigliere regionale, anche dopo la cessazione della carica e del mandato, su presentazione delle parcelle per ogni tipo di giudizio nel quale siano stati coinvolti per fatti o accuse connessi all’adempimento del loro mandato e all’esercizio delle pubbliche funzioni e nel quale siano stati assolti, prosciolti in istruttoria o non siano risultati soccombenti.Le quote relative ai rimborsi spese e ai trasferimenti ai gruppi non sono tassateMentre in Alto Adige i gruppi consiliari devono retribuire il personale con le risorse messe a disposizione dal Consiglio regionale (tab. D), in Trentino il personale (da un minimo di due persone per un gruppo formato da un solo consigliere fino ad un massimo di 6 dipendenti) viene retribuito a carico del bilancio del consiglio provinciale. E le sedi, attrezzate e complete di manutenzione ed arredi, sono altrettanto a carico del bilancio provinciale.E se questo vi pare poco …!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!A me non pare poco. Fate voi lettori le vostre riflessioni. A me ne è venuta subito in mente una leggendo:Se un consigliere non raggiungesse i 10 anni di contribuzione i contributi versati vengono restituiti (a domanda del consigliere) rivalutati dai risultati ottenuti dalla gestione degli stessi.ecco il privilegio che non è concesso ad altri che, invece, i contributi li perdono sempre e comunque. Un esempio: mio marito ha 43 anni di contributi, la pensione non è cresciuta dopo i 40 anni di contributi, ma i tre anni versati in più sono stati incamerati dall'INPS e non restituiti.Viviamo in una giungla letteralmente e non a parole.