Buon giorno: la carattereopatia

Da Marta Saponaro

Ok è un termine che non esiste forse, non so non ho controllato nei dizionari ma l'ho pensato ed iniziato ad usare ad un certo punto della mia vita.  Come tantissime altre volte ho scritto ad un certo punto, seguendo un sogno e la sua certezza, mollai tutto ciò per cui per lunghi anni avevo lavorato, studiato e coltivato per vivere accanto a colui che il sogno fatto tempo prima mii aveva indicato e così mi trasferii di regione e di città. Anzi abbandonai la città per iniziare la mia nuova avventura in campagna. Forse altri al mio posto non lo avrebbero mai fatto un passo del genere partendo anche dal fatto che colui che ho scelto come mio compagno era l'individuo che più in assoluto non avevo mai sopportato. Però credevo veramente nel mio sogno e nel messaggio che era racchiuso. Sono vent'anni che siamo insieme e trascorriamo l'uno vicino all'altro tante ore del giorno perché il lavoro del mio maritino si svolge dalla mattina presto, circa le quattro sino alle due del pomeriggio. Tutto il resto della giornata stiamo insieme ai nostri figli e ai nostri animali, due gattone un porcellino d'India e una splendida cagnetta che tra un po' diventerà mamma. Non usciamo tanto perché abbiamo da pagare tante pendenze però questo non mi affligge abbiamo molti interessi che ci accompagnano durante le giornate e, soprattutto tra noi c'è armonia. L'importante è stare bene è essere sulla stessa lunghezza d'onda, è vivere nella serenità e questo a casa c'è. Ci siamo impegnati a realizzare una situazione famigliare che potesse dare a ciascun membro il suo spazio costruendo una casetta dove i ragazzi possono avere gli amici in tutta serenità e dove anche noi genitori potessimo avere un posto per stare nella tranquillità. Questo non esclude il fatto che quando i figli o i loro amici desiderano vengono liberamente da noi ed iniziamo a chiacchierare dei vari accadimenti e di ciò che stiamo scoprendo e comprendendo. Ogni tanto sono i figli che organizzano le cene tutti assieme, preparano la grande tavola rotonda, stile re Artù con i cavalieri, e tutti ci sediamo e parliamo dei nostri sogni, delle nostre inquietudini e dei nostri desideri. Questa è la situazione di casa. Con sacrifici stiamo tentando di portarla avanti ma ne vale la pena e nel momento in cui si presentano difficoltà impreviste, accade abbastanza spesso, in famiglia ci facciamo presente questa armonia e ci ridiamo la carica a vicenda. Quando i nostri figli mi dicono che questa situazione domestica è veramente bella ne sono estremamente felice perché con questa frase mi fa sentire che i problemi alla fine sono solo un piccolo disguido dinnanzi a così tanta gioia.  Devo anche dire che in casa anche i nostri animali sono stupendi e tanti non credono quando diciamo che la nostra Kunai, il cane, vive cic tu cic con le gatte senza alcun problema. Infatti Kukka è un cane da caccia e spesso dicono che è alquanto strano che non ci siano problemi con le gatte ed il topino e tra le gatte e miss topo.  Ecco dove entra in gioco la "carattereopatia". Coniai questo termine inizialmente con i figli quando erano dei nanetti di pochi mesi. Mi accorsi infatti che a seconda delle persone che decidevano di prendere in braccio e cullare i nostri pargoli. Spesso accadeva che se la cullatrice era di indole serena loro sorridevano e si lasciavano sbracciolare fino anche ad addormentarsi, viceversa poteva anche succedere che il soggetto in questione fosse di indole nervosa, se non nevrotica, e subito i due infanti iniziavano ad agitarsi fino al punto di diventare delle sirene fastidiose. In quei momenti intervenivo e riprendevo in braccio il piccolo piangione e lo riportavo alla tranquillità Così compresi che pur ancora non avendo coscienza di essere praticamente individui i miei figli sentivano le persone e i loro stati d'animo. In quei giorni erano ancora abbastanza puri i vari meccanismi dell'educazione, i vari programmi non gli erano stati ancora insinuati nella loro esistenza e così essendo più esseri spirituali erano anche più sensibili e percettivi allo stato spirituale di chi li circondava e reagivano spontaneamente ai vari contatti.  La "carattereopatia" è insita anche negli animali perciò ho compreso che non è il nostro cane o le nostre gatte ad essere speciali perché dormono tutti insieme ma è lo stato d'animo che è presente nella nostra casa.

Gli animali non hanno troppi programmi come noi umani sono più puri spiritualmente, sono maggiormente connessi all'energia diffusa nei luoghi in cui vivono e rispondono di conseguenza. Diciamo che sono come specchi: riflettono i loro compagni umani perciò se si è affannati, irascibili nervosi i nostri membri pelosi si comportano di conseguenza e quindi possono essere più aggressivi oppure dispettosi o rumorosi o disastrosi. Insomma se abbiamo amici animali non dobbiamo incolpare loro di alcuni comportamenti ma dobbiamo pensare che sono il nostro specchio e quindi sarebbe più giusto non cambiare loro ma guardare noi stessi e lavorare su  di noi . Stesso discorso vale per i figli loro non sono altro che lo specchio di come siamo noi e se notiamo comportamenti brutti, indisponenti negativi non bisogna arrabbiarsi con loro perché li aumenteremo. E' giusto e doveroso sia nei loro confronti sia verso noi stessi farsi un bell'esame di coscienza ed iniziare un lavoro interiore per migliorarci. Ecco perché in rete e anche fuori ultimamente si sente sempre più dire che se ognuno di noi cambia e ritrova l'armonia anche il resto del mondo muterà. Tutto è specchio e se ne desideriamo uno bellissimo lindo e luminoso, allora unica certezza è il miglioramento interiore individuale et voilà spiegata la "carattereopatia".

Ricordiamoci che siamo energia. A tal proposito vorrei proporvi anche questa lettura molto significativa, a mio parere:
dal sito di Pierluigi Tombetti
 MISTERI Il Mistero del Linguaggio degli Animali (e del cane)
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