Buon vento dell'Ovest di Patrick O'Brian [Aubrey-Maturin #3]

Creato il 05 settembre 2014 da Lubenn @lubentw
SPOILER
Ho finito anche Buon vento dell'Ovest, il terzo capitolo della serie di Aubrey e Maturin di Patrick O'Brian. Il buon vento dell'Ovest è quello che gonfia le vele della Surprise in viaggio verso le Indie Orientali.
Ribadisco quanto detto per i due romanzi precedenti: sono assolutamente entusiasta di questa serie e anche se gli eventi possono sembrare ripetitivi, la noia non ha mai fatto capolino. Sono stata totalmente rapita dalla lettura, al punto da staccarmene con difficoltà e solo quando era proprio necessario.
I due protagonisti sono molto affascinanti e carismatici, mentre i personaggi secondari non sono buttati via, ma hanno una loro dignità anche se possono risultare leggermente stereotipati. Qualcuno ha mai pensato che Diana Villiers potesse comportarsi in modo diverso? Io no. La fiction è piena di donne del genere, intrappolate nel ruolo che pensano di dover interpretare. E non solo la fiction. Nonostante non mi aspettassi niente di buono da Diana, ci sono rimasta malissimo quando parte con l'americano. Mi ha ricordato terribilmente Willoughby di Sense & Sensibility. Beh, spero che il capitolo Diana sia finalmente archiviato e dimenticato, Maturin merita di meglio. Povero Stephen! Catturato e torturato a causa dell'imprudenza del Primo Lord dell'Ammiragliato e abbandonato dal suo grande amore, senza dimenticare il tragico duello e la piccola Dli. :( Come nel precedente, anche in questo romanzo spicca particolarmente il lato umano di Stephen, la sua debolezza, tenerezza e insicurezza nascoste da una facciata di distacco analitico e razionalità.
Quanto a Jack, è sempre splendido. :D Sono di parte, lo so. Mi riconosco molto in Maturin e forse per questo, subisco il fascino di Aubrey, in mare però. :D
La navigazione della Surprise è coinvolgente e suggestiva; ho patito anche io la mancanza dei venti a nord dell'Equatore, lo scorbuto, la tempesta nell'Oceano Antartico e in generale la lentezza del viaggio verso le Indie Orientali; e ho fatto il tifo per Aubrey e la sua flotta di navi della Compagnia delle Indie, nella battaglia contro le fregate francesi.
Non c'è molto altro da dire perché, come ho già scritto, per me questo romanzo conferma le impressioni positive dei precedenti.
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