Sarà il tuo primo “vero” battesimo del fuoco: più di quelli contro l’Udinese l’anno scorso, o il Novara e la Lazio di quest’anno. Se S. Siro pareva un brontosauro, bastava guardarsi attorno per scaldarsi e sciogliere l’ansia; ma adesso non ci sarà Pirlo a venirti incontro e mettere la palla in cassaforte dopo il tuo appoggio di cinque metri; non potrai rifugiarti “fra le scapole” di Ambrosini o cercare lo sguardo di Nesta per rassicurarti sulle distanze da tenere... “Sto così?”
Ci saranno... i tuoi amici. Da quanto tempo ti senti ripetere: “Il risultato non conta, dovete imparare a star insieme in campo, come squadra...” Da quando avevi sedici anni, più o meno. ‘sta volta non ci credi neanche tu fino in fondo, alle parole che ti aveva detto quel Mister. Hai ragione..., o forse no, è meglio crederci perché se non lo fai inizi a sentire quel dolorino che ti procurasti contro l’Atalanta, neh? Allora è meglio aspettare domani, magari fino all’ultimo fra le quattro mura beige dello spogliatoio e le panche lucide del Barbera, mentre sistemi le ciabatte di gomma a sinistra della panca perché l’ultima volta, con loro lì, “ad aspettarti”, quanti ne hai “avvitato” in campo? Sì, è meglio così, e non pensare che “quelli della Prima ti aspettano, ma non devi avere fretta”... E come faccio a non avere fretta -ti dici-, se ogni giorno che mi sveglio ho il corpo che mi esplode e mi sento di mandare la palla in orbita?
Hai imparato a giocare un nuovo modulo, “da grandi”... che casino, eh? Sembra facile, ma quando non nasci Maradona... tutti fenomeni poi, vero...?, quelli che a calcio han giocato solo alla X-Box poi... non li reggi. E magari se ne stanno lì attaccati alla rete verde, come ragni; ragazzi come te che sono capaci anche di fischiarti, di dirti “Ohé, ma come xxxxx giochi?” Tu gioca come sai, loro non sanno neanche di che parlano, ma non è mica colpa loro e tu lo sai.
Ma quanto è grossa quella coppa!, l’hai vista?, l’anno scorso pareva più piccola, non toccava mica a te... Certo a pensare a chi ne ha sollevate di quelle veramente grandi..., ma era un’altra storia quella, Storia di Campioni Nati. Per te è stato diverso: ti han preso che eri “bello fisicato”, bei piedini e anche la visione di gioco... mica male! Dì la verità, quanti ce n’erano come te a sedici anni... fisico a parte? Neanche pochi...
Eri simpatico all’allenatore: quanto “muro”, quanti “bersagli” ti ha fatto fare? E quante volte ti ha sfondato i polmoni a rincorrere i “piccoli”, quei moscerini schifosi... “La velocità te la tiro fuori io...”, ti ha detto sotto un’acqua così e gli hai sorriso -ma avevi paura-.
C’è grande aspettativa su di voi, per il domani del Milan che speriamo possa essere pure il vostro, almeno per qualcuno di voi... tu pensa ad allacciarti le scarpe, abbracciati per l’ultima volta “da bimbo” coi tuoi compagni e và a fare quel che sai, a giocare a calcio, il tuo.
“Ma seguendo le nostre cognizioni, nessuno ancora sa dire
come sarà cosa farà nella realtà il ragazzo del 2000: questo perché nessuno lo sa.
♫
L’ipotesi è suggestiva e anche urgente
ma seguendo questa prospettiva oggi ne sappiamo poco o niente”
Il Motore del 2000 [L.Dalla]