The black watch (Usa 1929) di John Ford: si può dimenticare, soprattutto la donna ritenuta dea da una tribù dell'India che si professa ariana discendente da Alessandro Magno... interessante solo lo spunto dello scontro di civiltà tra europei coloniali e islam.
Johnny Guitar (Usa 1954) di Nicholas Ray: finalmente in una bella pellicola, capolavoro western, dall'eccellente sceneggiatura e con una grandiosa Joan Crawford; splendidi giochi cromatici (il rogo, i vestiti della Crawford). Meravigliosi i dialoghi tra lei e Johnny ("un altro rispetto a quello di Surabaia"!), pungenti, ironici e malinconici (quello notturno su tutti), il duello finale tra le due donne.
Two for the road (di Stanley Donen (UK 1967), con Audrey Hepburn e Albert Finney: sorpresa, piacevole, "con alcuni eccessi macchiettistici" (condivido), moderno. Stupendo il montaggio, che incrocia almeno 5 momenti diversi di vacanza della coppia in Francia, sulle medesime strade a distanza di anni e in moods differenti, dallo sbocciare di un sentimento alla resa dei conti finale (?).