“Buona Scuola”: la riforma viene approvata dal Senato. Le proteste di Sel e Movimento 5 Stelle

Creato il 26 giugno 2015 da Rodolfo Monacelli @CorrettaInforma

Con 159 voti favorevoli e 112 contrari, ieri, giovedì 25 giugno, Palazzo Madama ha dato la sua fiducia alla “Buona Scuola”, il maxi-emendamento del Governo Renzi.

L’approvazione è stata accolta con soddisfazione dagli esponenti del PD e, ovviamente, da Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che in un tweet ha dichiarato quanto il provvedimento sia un importante punto di partenza per la ricostruzione e il rilancio dell’istruzione nel nostro Paese. Un cambiamento basato sui principi di autonomia, trasparenza, responsabilità, valutazione e merito.

La “Buona Scuola” : i principi fondamentali

La riforma mira innanzitutto a rafforzare l’autonomia scolastica, garantendo ai dirigenti la possibilità di gestire le risorse tecnologiche, finanziarie e umane. Maggiore flessibilità anche nella gestione della programmazione plurisettimanale e dell’orario complessivo. Le scuole dovranno garantire l’apertura durante le ore pomeridiane e persino nei mesi estivi (durante i quali verranno organizzate attività culturali, ricreative, sportive e artistiche).

In quest’ottica la figura del dirigente scolastico si trasformerà in quella di una sorta di leader educativo, più attento all’offerta formativa e con la possibilità di scegliere (dal 2016) e formare una “squadra” di docenti, individuando coloro il cui curriculum corrisponde maggiormente al progetto formativo che l’istituto vuole realizzare.

Il disegno di legge darà il via al nuovo Piano straordinario di assunzioni per l’anno scolastico 2015/2016, così da coprire le cattedre vacanti e creare un nuovo organico che darà circa 7 docenti aggiuntivi per ogni istituto. Allo scadere di questo piano si ricorrerà nuovamente ai concorsi, banditi ogni tre anni.

Un occhio di riguardo è riservato all’offerta formativa che sarà migliorata e ampliata. La “Buona Scuola” prevede un potenziamento non solo delle competenze linguistiche degli studenti, ma anche di materie come Arte, Diritto, Economia e Discipline Motorie. Infine, per evitare la dispersione scolastica, negli ultimi 3 anni di istituti tecnici e professionali sarà prevista un’alternanza lavoro-scuola per almeno 200 ore l’anno.

Proteste del Movimento 5 stelle e di Sel

La Buona Scuola non è stata ricevuta da tutti con altrettanto entusiasmo, ottenendo un “No” deciso da Lega, Sel e Movimento 5 Stelle.
La senatrice Rosetta Enza Blundo, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Istruzione al Senato, ha definito i rappresentati del governo “dei giocatori di poker” che non hanno fatto altro che bleffare anche sulla scuola. “Il testo del ddl è culturalmente povero e non rappresenta per nulla l’universo scolastico.” Secondo la Blunto alla base di questo maxiemendamento ci sarebbe l’ennesimo tentativo di sgravare lo Stato da qualsiasi impegno economico sulla scuola pubblica.

Durante la votazione in Senato, si sono succedute le proteste delle opposizioni; con i rappresentati del Movimento 5 stelle, che hanno portato sui banchi dei lumini rossi “per celebrare il funerale della scuola italiana” e con i senatori di Sel che hanno protestato indossando delle magliette bianche con le scritte “Libertà di Insegnamento” e “Diritto allo studio”, usando dei fischietti contro il governo.

Il disegno proposto dal Governo, dovrà adesso passare alla Camera, dove la discussione è fissata per il 7 luglio.


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