Buongiorno,
sono la sorella di un disabile domiciliato al Centro della ASL3 sito all'interno dell'ex area di Quarto, in via Maggio.
Vorrei portare a conoscenza la situazione che si sta creando in seguito alla vendita da parte della Pubblica Amministrazione dell'area citata.
All'interno della vasta area, parco ormai da anni abbandonato, numerosi immobili da ristrutturare, alcuni invece ristrutturati da poco tempo (non saprei dire con quale fine logistico), si trovano anche alcuni servizi della ASL3.
In particolare il centro citato all'oggetto che si occupa di handicap molto gravi.
Si tratta di una struttura di eccellenza della sanità pubblica.
Nel corso di tutti questi anni, con la collaborazione di tutti, siamo riusciti a realizzare una struttura che consente all'utenza che ne usufruisce di condurre ,malgrado il grave handicap, una vita "dignitosa".... !
Il servizio si occupa di circa 15 ragazzi con handicap molto gravi che risultano domiciliati al suo interno con una assistenza da parte degli operatori degna di nota ( igiene personale costante ed adeguata, particolare attenzione non solo ai problemi motori ma anche psicologici e di relazione con attività adeguate).
Il centro inoltre offre un servizio quale "struttura di appoggio" alle famiglie, in caso di situazioni improvvisamente critiche, volta all'assistenza per periodi brevi .
Tale servizio di emergenza risulta fondamentale per le famiglie.
Infine, di pari rilievo , il servizio diurno dove ragazzi con handicap anche meno gravi (in alcuni casi prevalentemente psichiatrici) svolgono attività giornaliere volte anch'esse alla socializzazione ed al recupero.
Vorrei far notare come si tratti dell'unica struttura per handicap gravi presente nella ASL3 e, soprattutto, come non sia possibile prevedere un passaggio di tale servizio a strutture private in quanto il livello di assistenza necessario in questi casi non consente al "privato - convenzionato" la gestione del servizio all'interno dei costi stabiliti.
Credo che mai come in questo caso, sia palese la validità del servizio "pubblico", in quanto l'assistenza necessaria non può consentire un "profitto" neppure in termini di onesta retribuzione per un privato corretto e ligio ai propri impegni. Vorrei, infine, precisare che a mio giudizio la scelta della Pubblica Amministrazione di vendere l'area dell'ex manicomio di Quarto non mi trova del tutto in disaccordo.
Purtroppo, data la condizione finanziaria attuale dell'ente locale, i costi di manutenzione della zona sono talmente elevati che, ripeto, non mi scandalizza la scelta fatta.
uello che però non sarebbe assolutamente accettabile è l'eventuale scelta, nell'ottica di una nuova ubicazione del Centro, di una cambiamento del livello di assistenza o peggio della fine del servizio da parte della ASL3.
Ripeto questo sarebbe vergognoso !!
Nel quadro di una ristrutturazione del servizio territoriale complessivo della ASL, credo che questo centro non solo sia da salvaguardare ma debba diventare un punto di riferimento e possa contribuire seriamente ad aggregare e potenziare servizi di alto livello di assistenza, proprio per la sua specificità.
Chiedo a tutti un aiuto, l'interessamento da parte vostra come Consulta, per la verifica delle decisioni già prese e per un contributo fattivo al fine di una corretta conclusione.
Grazie, se possibile tenetemi informata,
Maria Teresa Roatta
DOCUMENTO COSTITUTIVO DEL COORDINAMENTO
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