Buoni maestri. 5. I patriarchi

Creato il 06 giugno 2015 da Micheledanieli

La Storia dell’Arte una volta non si insegnava.
La prima cattedra universitaria, quella di Adolfo Venturi, ha poco più di un secolo, essendo nata nel 1890.
Possiamo dire allora di avere dei padri fondatori.
Dei patriarchi.
Tra questi c’è sicuramente Giuseppe Fiocco (1884-1971).
Allievo di Supino e Venturi, lavora in Soprintendenza a Venezia, poi insegna a Firenze e Padova, fonda “Arte Veneta”, dirige la Fondazione Cini eccetera eccetera.
Ha una biografia sul Dictionary of Art Historians (qui), e sul Dizionario Biografico degli Italiani (qui).

Proprio per questo motivo il quadro che passa a Capitolium a Brescia mi fa girare vorticosamente le balle (qui):

IPPOLITO SCARSELLA DELLO SCARSELLINO, Bottega di
San Giovanni Evangelista
Olio su tela, cm 70 x 58
Autentica di Giuseppe Fiocco su fotografia. La tela presenta segni di crachelatura. Cornice presente

Sono questi i patriarchi?
Gente che non sa vedere se un quadro è dello Scarsellino oppure no?
Gente che non riconosce la derivazione dall’incisione famosissima di Goltzius del 1589? Eccola:

Ma come ti permetti, tu che sei uno sfigato, di criticare Fiocco? Un errore può capitare, tutti sono umani.
Tutto giusto.
Ma ragazzi, è ora che lo sappiate.
Di queste cazzate ne ho avute per le mani centinaia. Expertise inventate di sana pianta, vergate in 30 secondi sul retro di una fotografia. Nomi assurdi buttati là senza senso.
Soldi truffati a tutt’andare.
E soprattutto, la dignità di studioso svenduta per qualche lira. Magari per tante lira, ma non fa differenza.

Dico Fiocco, ma potrei dire tanti altri.
Grandi, grandissimi. Anche il più grande di tutti. Uh, hai voglia.
Tutte cose viste con i miei occhietti, tenute tra le mie manine.

Allora sapete cosa c’è?
Che questi patriarchi mi hanno veramente rotto i cabbasisi.
Perché devo portare sacro rispetto per chi:
– o capisce poco e in perfetta buona fede non distingue un quadro da un altro
– o in cambio di quattro soldi ti dice tutto quello che vuoi sentirti dire.

Io non credo che Fiocco capisca poco.
E allora che l’intera disciplina si fondi sulla moralità di questi figuri (ripeto, parlo di tanti altri) non posso proprio sopportarlo.
Capisco che lui ci ha fatto un sacco di soldi, quindi non solo è scusabile, ma anche ammirando (secondo la morale storico-artistica ancora oggi pienamente in vigore).
Vedo bene che come studioso io non arrivo nemmeno a leccargli le suole.

Ho letto, ho visto.
Però il mio giudizio rimane quello.
E su questa doppia morale – cioè servirsi della chiara fama accademica maturata di giorno, per perpetrare le più basse malefatte di notte – si basa tutto il sistema (patriarcale) ancora adesso.



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