Sabato, 2 marzo, si è concluso con le premiazioni di rito il Festival panafricano del cinema (Fespaco) ,giunto al 23° appuntamento in Ouagadougou, capitale del Burkina Faso.
E il Senegal, è proprio il caso di dirlo, ha fatto incetta di premi più che meritatamente, riscuotendo le simpatie e gli apprezzamenti tanto del pubblico che della critica.
Il primo premio, lo”Stallone d’oro di Yennenga”, è andato al regista Alain Gomis con il suo “Tey”(traduci : Oggi).
Appena 41 anni e talento da vendere, Gomis è figlio di padre senegalese e di madre francese.
Solitamente vive in Francia ma,quando può,si trasforma in un autentico giramondo.
E, a suo dire, il “suo” cinema deve molto alla Francia, al Senegal ma anche alla Guinea Bissau,suo “amore”, in cui ha soggiornato parecchio tempo.
La storia di”Tey” è molto semplice ma molto toccante al tempo stesso.
Racconta di un uomo,un certo Satché che, essendo a conoscenza della sua morte di lì a poco tempo, decide di trascorrere gli ultimi giorni di vita a Dakar, incontrando amici, parenti, genitori e persino quello che è stato il suo primo amore.
Diciamo che il pubblico in sala è stato letteralmente rapito e si è commosso a questo racconto, narrato con grande freschezza d’immagini e provetta maestria di regista consumato.
Lo “Stallone d’argento” è andato, invece, alla giovane regista algerina Djamila Sahraouhi con il suo “Yema”, che è piaciuto tantissimo.
Ma lo”Stallone di bronzo” se lo è meritato un altro senegalese.E’ Moussa Touré, con “La pirogue”.
Molto importante è stato anche il premio dell’Unione Africana, meritato riconoscimento al maliano Ibrahim Touré, con “Toiles d’araignée” (“Ragnatela”), in considerazione dei terribili eventi di guerra, che stanno connotando, da una anno a questa parte, il martoriato Mali.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
(ndr.) Nella foto in alto il regista franco-senegalese Alain Gomis che ha meritato "Lo Stallone d'oro" di Yennenga