Un obiettivo semplice per rompere il ghiaccio. È giunta l’ora di provvedere al futuro della nostra testa. Di prenderci un attimo di tregua da tutti e tutto e di dedicarci solo ed esclusivamente a noi stesse. Chiudetevi in casa e prendete a calci i problemi quotidiani fino alla porta d’ingresso e ancora oltre.
Un bel respiro e ci siamo.
Scavate nella cesta del vostro armamentario per gestire ricci e capricci e prendete un misero cerchietto. Quello triste che fa capolino sulla vostra testa ogni mattina, quando tentate di superare incolumi la fase REM per approdare alla modalità TRANSFORMER. Non fate le finte tonte, solo la splendida Dita Von Teese ha l’optional Perfect Hair incluso. Noi comuni mortali passiamo da Telespalla Bob dei Simpson, alla versione umana di un uovo di Pasqua, ma c’è da dire che non è da tutti far risorgere il cigno dal brutto anatroccolo tutti i giorni, appena sveglie. Una volta sola ci fu la resurrezione di un uomo e non venne più replicata. La donna può risorgere anche un paio di volte al giorno. Tipo, quando decidi all’ultimo di uscire per cena, dopo ore o ore di lavoro, ma non puoi passare da casa e PATATATRAM… Operazione Self-Resurrection-Service in macchina, mentre vai al ristorante… Ecco perchè noi tutte, abbiamo la cabina armadio prêt-à-porter in auto.
Ma cos’altro dovrete reperire per adornarvi? Cosa dovrete acquistare? In giro per ore, sotto la pioggia, bloccate nel traffico, per scovare quell’introvabile chissà che, sperando che non lʼabbia preso quella davanti a voi alla cassa, che neanche lo apprezzerebbe quanto voi. Serviranno dita di mostri o piedi di porco? Magari quest’ultimo sì, ma quello di ferro, nel caso in cui abbiate adocchiato qualche accessorio fuori portata massima in una vetrina Swarovski… Ma no. Non dovrete comprare assolutamente nulla! Se siete delle Vere Donne, sono certa che abbiate qualche minchiata gettata chissà dove, che aspetta solo di risorgere dalle ceneri. E allora andate a stanare la vostra Fenice e fatela risorgere. Quell’orecchino spaiato da anni che non avete mai gettato nella vana speranza di ritrovar il gemello prodigo. Lasciate stare, è andato perduto come l’Isola che non c’è. Spero, almeno, nel letto di qualcuno per cui sia valso il sacrificio, ma è comunque sparito, nello stesso attimo fuggente in cui è scomparso anche Lui.
Respirate.
Poi, quella calza autoreggente che si smagliò proprio mentre la indossavate per la prima volta e ancora incredule, l’avete lasciata nel cassetto sperando che migliori nel tempo come è capitato a Sean Connery. Quello che vi costò l’ultimo occhio di Polifemo e Lui non era neanche ancora arrivato.
Un respiro profondo.
Perché non usare delle piume?
Non toccate l’uccellino della vicina che potrebbe prenderla malissimo. Usate, piuttosto, quelle del boa che soffre di alopecia, lo stesso che avete usato in occasione dell’ultimo workshop di Burlesque frequentato. Se non siete ancora convinte, andate a caccia di un bel nastro. Magari quello custodito gelosamente perché vi ricorda un regalo piccante… Non mi riferisco alla soppressata di vostra zia Catena e neanche al nastro da pacchi che non vi darebbe lo stesso effetto chic.
Un respiro, anche due.
Bene, radunate le armi di costruzione di massa. Aggiungete colla a caldo, ago e filo, forbici, buon gusto e fantasia. Fate star zitto chi continua a chiedervi dove ha messo questo e quello. Dedicatevi a voi sole. Respirate e lo stress diminuisce.
Prendete lʼautoreggente, pizzo o qualunque altra cosa di simile abbiate deciso di riesumare. Fatene strisce irregolari per lunghezza e larghezza con l’aiuto delle forbici. Non confondete la stoffa con chi rompe i Maroni, proprio il politico e tutta la sua crew. Si sa che la classe politica è alle pezze e in pezzi, ma non potete porre fine alle nostre sofferenze con le vostre forbici. Sovrapponete le forme ottenute in modo che coincidano in un unico punto che fermerete con ago e filo. Potete disporli a mo’ di mazzo di fiori più o meno aperto, cucendoli all’estremità inferiore. Oppure a mo’ di petali fermandoli in un unico punto centrale. Fate più prove e scegliete cosa vi piace. Niente panico.
Respirate.
In quello stesso punto, fissate le piume del boa. Non basta fissarle intensamente. Con l’ipnosi non le convincerete certo a rimanere aggrappate a lungo al resto della vostra opera. Dovete cucire, come si faceva una volta. Crampi alle mani? Sorridete, tutto passa, prima o poi. Cucite anche il nastro dandogli uno o più giri creando un motivetto che fa Zum-ZumZumZum-Zum , scusate il lapsus. E sempre lì, poiché si sa che quando ci vien la fissa per un punto, non molliamo fino allo sfinimento, cucite l’orecchino, o parte di esso, come decorazione finale. Diverrà il tocco di luce nella desolazione più totale, come il faro per i marinai, così, più ne arriveranno, più scelta avrete.
Respirate e sorridete.
Ora, posizionate la decorazione creata, a pochi centimetri dall’estremità del cerchietto. Lasciate libero il centro,a meno che non vogliate sembrare un galletto Valle Spluga. Mettetela a lato. Una volta indossato, dovrà rimanere a metà strada tra la tempia e la fontanella. La vostra, non quella di Lourdes tanto, una volta diventate Burlesquine, non c’è cura. Bloccate la decorazione al cerchietto con colla a caldo se quest’ultimo è di plastica o con ago e filo, se possibile. Fermate il tutto come se doveste regalarlo ad una Burlesquer Highlander. Deve durare come i nostri 25 anni: per sempre. Inutile dire che, se scegliete diversi colori, meglio pochi e che stiano bene tra loro. Se l’opera risultasse discutibile, fregatevene. L’importante è che piaccia a voi, ma se proprio in tanti si dovessero sentir male al vostro passaggio, non citate la fonte e consolatevi col mantra di questo mese: Chiome indomabili tremate, le acconciature son tornate!
Si accettano reclami nel senso fisico del termine, per cui, esclusivamente se commestibili e dolci.
Grazie per averci provato e inviate le foto dei vostri capolavori, il più particolare verrà pubblicato.
Nella prossima puntata creeremo un cappellino da una abat-jour… Da perdere la testa, se non fosse che poi non avremmo dove metterlo!