E non ha tutti i torti, visto che "Burying The Ex" somiglia praticamente alla versione live action, ambientata in terra, de "La Sposa Cadavere".
Ma Joe Dante non casca dalle nuvole, lo sa, per questo non ha problemi ad ammetterlo pubblicamente citandolo in una battuta, alla stessa maniera di come cita anche il cinema horror migliore onnipresente nella sua pellicola (che sia in televisione o attaccato ai muri). In fondo dalla sceneggiatura di Alan Trezza nulla si poteva raccogliere se non l'enorme opportunità di realizzare una commedia capace di far ridere e di giocare con gli stereotipi horror più utilizzati. E così, la storia di Max che non riesce a voltare pagina per via di una fidanzata morta che ritorna dalla tomba a causa della maledizione di un pupazzo di Satana, e con cui peraltro aveva intenzione di interrompere il rapporto per incompatibilità, diventa per il regista l'occasione per sfogare nuovamente il suo integrale estro comico, solleticando risate e colpi di genio da maestri.
E non è tanto per lo spessore della commedia, che sicuramente troverà prodotti simili di caratura maggiore cui fare i conti, ma per il merito che ha di farci rivedere un Joe Dante all'azione che dimostra di saperci ancora fare, non avendo perduto né l'umorismo e né tantomeno la voglia. Che questo pertanto sia per lui un esercizio di riscaldamento, uno di quelli che gli possano permettere di (ri)mettersi in mostra e far vedere quanto ancora utile può essere in campo.
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