Business freelance: nome personale o marchio professionale?

Creato il 14 ottobre 2010 da Kalaris @EssereFreelance

Essere freelance non è affatto facile. L’avrai capito ormai. Ogni giorno ne salta fuori una nuova, e dopo qualche mese di attività, magari dopo un anno ti salterà in testa che la tua impresa personale ha necessità di un marchio. Il marchio altro non è che la faccia della piccola impresa casereccia, e se questo dovesse dimostrarsi particolarmente geniale, e le tue capacità e costanza fuori dalla norma, da impresa “casalinga” si potrebbe passare a qualcosa di molto più sontuoso.

La scelta del marchio ti mette davanti a due scelte (in verità ce ne sarebbe anche qualcuna di più, ma semplifichiamoci la vita ogni tanto..): utilizzare il tuo nome oppure optare per un marchio professionale?

Bel problema davvero, soprattutto se si tiene conto del fatto che entrambe le possibilità possiedono dei pro e dei contro.

Risolviamo il dilemma alla vecchia maniera, segnando in un foglio (virtuale o cartaceo) i pro ed i contro.

Il nome personale: i Pro e contro

Il primo pro a cui si pensa è anche il più evidente: la possibilità di utilizzare il proprio nome come marchio del business senza necessità di registrarlo. In questa maniera ti eviterai gli oggettivi costi di registrazione e la fatica del ricercare un nome originale ed incisivo che rappresenti l’attività a tutto tondo. Si tratta della scelta ideale, soprattutto nel caso in cui non si sia sicuri al cento per cento di voler intraprendere questa strada troppo a lungo. Insomma marchiare la propria attività con il proprio nome è meno costoso, meno faticoso e consente ripensamenti dell’ultimo momento.

Ma i contro? Bhé non mancano di certo. Tanto per cominciare la tua attività verrà percepita in maniera meno professionale se non si possiede un vero nome d’affari e nel caso in cui un giorno tu fossi intenzionato a venderla, ci riuscirai con una certa difficoltà, dato che sarà improbabile che gli investitori intendano acquistarne una troppo legata ad una persona fisica. Altro contro da tenere d’occhio è l’impossibilità di regalare al tuo business un nome incisivo e appropriato che chiarisca immediatamente al cliente chi sei e cosa offri. Se poi hai un nome difficile da pronunciare, che è impossibile da memorizzare in quanto troppo comune, troppo complesso o troppo lungo, bhé allora sarà bene che te lo tenga per te perché potrebbe danneggiare irreparabilmente i tuoi affari.

Marchio professionale: pro e contro

Quindi l’unica soluzione è quella di creare un marchio professionale, registrarlo e utilizzarlo per la propria attività? In alcuni casi si, sempre che riesca a pensarlo originale, incisivo, immediato, che ben comunichi al pubblico le tue intenzioni. Ti regalerà maggiore credibilità e professionalità e proteggerà la tua privacy.

Tutto questo comporterà dei costi non da poco, se conti che tutti i materiali informativi distribuiti dalla tua azienda dovranno essere “marchiati”: mail, sito web, pubblicità, cancelleria, biglietti da visita e in questo caso la possibilità di modificare il marchio anche minimamente è nemmeno da prendere in considerazione. Prima almeno si dovrà rientrare dei costi.

Allora?

Il consiglio è tanto semplice quanto ovvio: inizia con il tuo nome personale e quando la tua attività crescerà creane uno più professionale che la caratterizzi a tutto tondo. In fondo chi va piano va sano e va lontano.