Bussa alla porta

Creato il 20 marzo 2012 da Edizionidelcalatino

Benvenuti nella nostra modesta dimora, nella nostra piccola casa. Accomodatevi, se non un morbido divano di pelle, troverete una poltrona in vimini, appena dietro il primo angolo, oltrepassato il portoncino d’ingresso.Vogliamo però essere sinceri: non abbiamo granché da offrirvi, abbiamo dimenticato di fare la spesa, mancano liquori e promesse di grande distribuzione e promozione, scarseggiano biscotti alle mandorle e vini d’annata per ubriacare i vostri sensi. Per di più – tenetevi forte! – chiediamo ai nostri ospiti di contribuire, gentilmente, alle spese di luce e gas. E – udite udite! – non ce ne vergogniamo: se fossimo stati ricchi (proprietari di un’ampia villa sul mare), avremmo elargito a iosa stuzzichini e illusioni di carta, aperitivi e incontri d’autore, ma non siamo.  Benvenuti nella nostra modesta dimora, nella nostra piccola casa. Vogliamo però essere sinceri: qui non è posto per chi, navigando nell’immane mare, fra marosi e travagli di remi, cerca un approdo d’Itaca. Se dunque, tu avventuriero, sai – o credi – d’essere Ulisse, questo non è porto degno di te. Qui ospitiamo volentieri chi arriva in piccole barche, in zattere di fortuna e chiede un solo caffè, una presenza d’inchiostro. E non sempre, seppure di manica larga – udite udite che bizzarria! – rispondiamo di entrare a chi bussa alla porta, se non ci piace il suo timbro di voce. A volte, si narra, Ulisse si travestiva da vecchio, con i muscoli ascosi sotto grandi strappi di pezza.      

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