Buste paga Montecitorio: lo scandalo infinito. Cose che possono accadere solo in Italia

Da Pukos

Come i miei più affezionati lettori sanno, il tema dei “privilegi” della cosiddetta casta non mi ha mai appassionato, personalmente non ritengo “scandalose” le retribuzioni dei Parlamentari italiani e, comunque, non è da un loro eventuale contenimento che il nostro spropositato debito pubblico possa trarre un benché minimo giovamento.

Premesso questo, però, a tutto c’è un limite, e soprattutto ciò che indigna maggiormente, oltre allo  sperpero e lo scialacquamento sono quegli odiosi ed arcaici privilegi per i dipendenti di Camera e Senato.

L’esempio più eclatante ci viene fornito dal Decreto Legge n. 66 approvato lo scorso 24 aprile che imponeva a tutti i dipendenti pubblici un tetto per la retribuzione annua lorda pari a 240.000 euro.

In pratica, giusto o sbagliato che fosse, con una legge si stabiliva che nessun dipendente pubblico potesse guadagnare più del Capo dello Stato.

Ebbene, non ci crederete, sembra proprio, almeno stando alle fonti ufficiali, che questo Decreto Legge sia entrato immediatamente in vigore già dal mese di maggio. Incredibile per un Paese come l’Italia, sì, ma con una eccezione (e figuriamoci!) … non si può applicare ai dipendenti di Camera e Senato.

Anche se si stenta a credere, nemmeno una legge dello Stato può limitare gli stipendi di coloro che lavorano alla Camera ed al Senato, occorre una apposita ed autonoma decisione delle Camere, definire questa cosa un “bizantinismo” è fare un torto ai costumi in essere alla corte dell’Impero.

Questo privilegio gli viene attribuito dall’art. 64 della Costituzione (quella più bella del mondo), che sancisce “l’autodichia” (chi ne conosceva l’esistenza alzi la mano), cioè uno status giuridico per il quale il compenso economico dei dipendenti viene definito attraverso atti interni non modificabili neppure da leggi dello Stato.

Va bene, si dirà, che ci vuole? In cinque minuti Camera e Senato approveranno l’estensione del Decreto Legge n. 66 anche ai loro dipendenti!

Eh sì! Qui si manifesta in tutta la sua essenza la particolarità, o meglio ancora la peculiarità del nostro Paese. Siamo in Italia! (Per chi non se ne fosse ancora accorto).

Ed ecco che una decisione che in qualsiasi parte del mondo verrebbe data per scontata ed immediatamente approvata, qui necessita di tempi biblici.

Perché? Ma perché bisogna contrattarla con i sindacati!

E perché mai? Se vale per gli altri dipendenti pubblici varrà anche per i dipendenti delle due Camere. E comunque, dai andiamo da sto sindacato e finiamola qui!

Da sto sindacato??? Ma sono 25!!!

25?!?!?

25 sindacati diversi?!?!?

Sì 25 sindacati diversi!!! 11 per la Camera (1 ogni 127 dipendenti!) e 14 per il Senato (1 ogni 58 dipendenti!!!)

Non è possibile!!!

Ora, ditemi voi se con una situazione del genere l’Italia abbia qualche possibilità di salvarsi dal crac che ormai molti considerano inevitabile.

Però ora, Marcotti, non venirci a dire, come sempre fai nei tuoi articoli, che non finisce qui e c’è ancora qualcosa di peggio.

C’è qualcosa di peggio, ebbene sì, c’è qualcosa di peggio.

Perché interpellata sull’argomento la nostra Presidentessa (o la nostra Presidente, non so come dire) della Camera, la signora Laura Boldrini, ha detto delle cose alle quale si stenta a credere.

Allora, riepiloghiamo, ciò di cui stiamo trattando è di estendere a dei dipendenti pubblici un legge dello Stato italiano che impone un tetto ai loro stipendi, in pratica  non devono superare quello del Presidente della Repubblica!!! Cioè 240.000 euro, non proprio uno stipendio da fame! E’ vero che alcuni di loro guadagnavano quasi il doppio (vedasi tabella) ma a tutti gli italiani sembra che con il Decreto Legge n. 66 si vada a sanare “un’anomalia”, quindi questi dipendenti, anziché imbestialirsi per il paventato ridimensionamento dei loro emolumenti, dovrebbe ritenersi dei super privilegiati per aver usufruito per decenni di un trattamento straordinariamente generoso nei loro confronti.

Ma questo solo per tutti gli italiani, la Boldrini, invece, ritiene che “Si tratta di una riforma molto articolatache va al di là del fissare un tetto agli stipendi dei dipendenti e con un obiettivo molto ambizioso”

vediamo che cos’è questo obiettivo molto ambizioso

“avere per Camera e Senato le stesse figure professionali, mettere in comune i servizi quando è possibile, ad esempio il polo bibliotecario, l’informatica, la documentazione

Mamma mia quanto è ambizioso, addirittura avere per Camera e Senato le stesse figure professionali, ma è un lavoro immane!!!

Io, cari lettori, mi chiedo se questa qua vive sulla luna o dove, ma sa questa cosa vuol dire lavorare o no?!?!? Ma poi prosegue pure!

“dovremo apportare diversi tetti di stipendi, più di uno perché ci sarà un tetto massimo, ma ci saranno poi tutti gli aggiustamenti a catena, per mantenere i giusti rapporti tra i diversi livelli professionali. In questa ottica la revisione retributiva è solo uno degli aspetti e dunque è riduttivo parlare solo di tagli

Ma sai che lavoro c’è per attribuire dei tetti di stipendio per le diverse mansioni, cioè al massimo livello fissare lo stipendio annuo di 240.000 euro e quindi scendere per tutti i livelli inferiori!!!

Ma la perla, come al solito, arriva alla fine, perché la Boldrini arriva a dire che: “il personale della Camera è un personale molto qualificato che lavora al servizio delle istituzioni e che non può e non deve essere demotivato”,

Ma stiamo scherzando??? Ma qui stiamo dando davvero i numeri!!! Qui stiamo offendendo in maniera spudorata sessanta milioni di italiani, tutto il popolo italiano!!!

Con una gran parte della popolazione del nostro Paese ormai giunta allo stremo la Presidente della Camera va a dire che i dipendenti dei due rami parlamentari potrebbero “demotivarsi” perché d’ora in poi dovranno guadagnare “soltanto” 240.000 euro all’anno???

E gli italiani che sentono queste cose non fanno nulla??? Mandano giù anche questo??? Ma che razza di popolo è il nostro??? Dove ha la spina dorsale???

E poi, la volete sapere tutta? Volete sapere perché i dipendenti di Camera e Senato sono letteralmente in rivolta? Ve lo dico io!!!

Perché in questo momento sono due le proposte in campo una portata avanti dalla maggioranza, ma anche dall’opposizione! Che vorrebbe che dal tetto dei 240.000 euro fossero esclusi gli oneri previdenziali e le indennità varie! Uno scandalo!!! Perché vorrebbe dire almeno da 40.000 a 70.000 euro l’anno in più solo per gli oneri previdenziali e non parliamo delle indennità varie!!!

E l’altra proposta del Movimento 5 Stelle. SACROSANTA!!! Che invece vorrebbe che i 240.000 euro annui fosse onnicomprensivi!!!

Avete capito dove sta la “Riforma molto articolata” di cui parla la Boldrini??? Sta nel prendere in giro per l’ennesima volta tutti gli italiani, sta nel trattare il popolo da suddito nei confronti di una casta che non ne vuol sapere di mollare i propri privilegi.

Italiani!!! Dove siete???

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


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