“But I never wave bye-bye”

Creato il 12 gennaio 2016 da Povna @povna

E si arriva così alla prima, attesa, giornata campale del 2016. Il menu prevede lezione dalle 8 alle 12, poi una pausa di due ore (che la ‘povna sa già come occupare, dal 22 dicembre), poi una riunione con la preside Barbie, i vicepresidi e le commissioni Offerta Formativa e Valutazione di Istituto al gran completo, quindi due ore di collegio docenti in cui è prevista l’illustrazione del Piano di Miglioramento e del Piano Triennale dell’Offerta Formativa. La ‘povna (che a queste due cose ha molto lavorato, da sola e in compagnia, per tutto l’autunno del suo personalissimo scontento), sa bene che cosa deve aspettarsi, e cioè una bella parte attiva in tutti quanti gli eventi, perché l’illustrazione del Ptof davanti a tutti i colleghi è sua esclusiva competenza, e anche sul resto è facile che le si chieda di dare una mano.
Fedele al buon proposito del 2016 (prima metà), in apnea sorridente fino a giugno, si è preparata all’evento con attenzione e anticipo per tutte le tre settimane precedenti, facendo quello che le riesce in realtà meglio di qualunque altra cosa, e cioè darsi regole e portarsi avanti. Rientrano in questo schema la caparbia decisione di correggere le verifiche nuove di gennaio per tutto il weekend scorso, il lavoro capillare giornaliero alle cesellature del Ptof, la cucina di piatti sani per quando tornerà a casa (per non farsi prendere dalla tentazione di ingolfarsi di schifezze), alcuni buoni libri in lettura, un atteggiamento di default totalmente conciliante verso tutti e l’amica piscina.
Nonostante questo, la sera della vigilia la trova, abbastanza inquieta, imbrandata già alle 22.30: il libro che sta leggendo, un romanzone vittoriano, le tiene buona compagnia, ma fuori soffia il vento. E lei, che pure, leggendo i segni, è anche un bel po’ ottimista, si lascia prendere dalla scaramanzia. La notte le regala i sogni del suo semiconscio capriccioso e censorio, maliziosetto, e poi all’alba delle 6.20 è sveglia come un picchio e pronta. La mise scelta (perché si va in scena, e i costumi hanno importanza), dopo lunga meditazione, è un po’ da Trinity (anche in omaggio al Duca, per la verità), ma molto tosta. I files necessari sono già in cartella, lo zaino per il nuoto anche. La ‘povna ingurgita un caffè veloce e si butta sulla bici, pedalando verso la stazione e la scuola. Fuori, il vento, soffia da nord, e il cielo è limpido limpido. La ‘povna sorride, lo sceneggiatore non si smentisce.
La mattinata corre via veloce con lezioni che le vengono bene in tutte le sue classi. E poi si comincia. Il programma prevede di correre a nuotare tra mezzogiorno e le due, poi alla riunione, con l’Ingegnera Tosta. Lei non guarda in faccia nessuno, non risponde alle domande e si butta sulla bici che il solerte Factotum le fa trovare pronta. Alle 12.15 è in vasca, corsia sgombra. Nuota 74 vasche, si asciuga i capelli con la piega bella, si ritrucca un po’ dark e poi ritorna a scuola.
Quando entrano nel Prefabbricato subito incontrano DaddyLongLegs ed Esagono. “Quanti ingegneri!”, fa la ‘povna. Poi un caffè rubato e convenevoli, e poi l’Ingegnera la avverte per messaggio (“Devi tornare!”): la riunione inizia. Si tratta di decidere come suddividere l’orario dei nuovi docenti del potenziamento, e le proposte sono tante. Oltre ai progetti stabiliti, e alle necessità di nelle singole materie, l’idea di Barbie è di mandare il più possibile, quando possibile, i nuovi colleghi nelle classi, e non per delle supplenze brevi. Si profilano così, come annunciato (ma finché non lo vedeva scritto la ‘povna restava comunque un poco scettica), i sospirati esoneri brevi per DaddyLongLegs ed Esagono, e quelli per Hal9000 che lascia una sua prima per dedicarsi per tre ore alla settimana ai bandi, e poi si apre il dibattito.
Sulla questione degli esoneri brevi la ‘povna ha avuto modo, nell’ultimo mese, di meditare parecchio: molto semplicemente, e riassumendo all’osso, si tratta di questo: poiché tutti nella sua scuola la chiedono e la vogliono, proprio come Figaro, lei stessa, parlando con Hal9000 e con Esagono, ha valutato la possibilità concreta di chiedere anche lei due ore a Barbie, lasciando storia in una classe in cambio del suo impegno per le attività aggiuntive per la scuola. L’idea ha alcuni lati positivi abbastanza autoevidenti, ma ci sono anche degli elementi che non la convincono (per una serie di ottime ragioni, dovrebbe lasciare storia con i Mowgli e non le va del tutto). Per questo, un’ora prima, ci ha piazzato sopra una lunga meditazione natatoria.
Quando arriva il suo turno (“E lei che pensa, professoressa ‘povna?”), la ‘povna è dunque pronta. “Mi chiedevo se due ore per le attività aggiuntive…” – butta lì con noncuranza. La faccia di Hal9000 si illumina. Ma questa è in realtà solo la prima fase del suo piano. Bisogna sapere, infatti, che negli ultimi mesi si è fatta sempre più strada, sgomitando, la sua collega di italiano Bravissima, persona di indubbio valore, ma altrettanto evidentemente carrierista, alla quale l’età che avanza quanto meno non fa bene, per usare un eufemismo. La ‘povna sa, da lei stessa, che lo ha scritto in uno degli scambi e-mail degli ultimi giorni, che medita di chiedere quattro ore di esonero breve per il prossimo anno scolastico, per occuparsi della formazione dei docenti. Però la ‘povna conosce anche il suo pollo, e dubita fortemente che possa accettare la proposta di un ‘premio’ (?) a una collega di materia, che lo riceva prima di lei, senza colpo ferire. E infatti: “Beh, allora anche io ne voglio due per occuparmi della formazione”. La faccia di Barbie è un po’ perplessa: “Ma non diceva dall’anno prossimo, professoressa Bravissima? In questo modo non rimangono più ore a sufficienza per il supporto”.
Bravissima parte una lunga, accartocciata e in definitiva immiserente argomentazione in difesa della sua propria richiesta. L’Ingegnera Tosta, fedele al fianco della ‘povna, solleva non uno ma due sopraccigli. Hal9000 è pronto a intervenire a crociata, ma la ‘povna lo blocca con lo sguardo.
“Non c’è problema” – interviene con uno di quei sorrisi irenici che le vengono così bene, quando vuole e sa (e adesso è quel momento) – “faccio io un passo indietro, ovviamente, visto che la collega ne sottolinea l’esigenza”.
“Ma no!” – Hal9000 è costernato, ma la ‘povna, ancora una volta, lo ferma. Di fronte a lei, intanto, Galileo ha capito tutto, e le sorride di rimando.
Finisce che Bravissima si becca le sospirate due ore, e si appoggia alla sedia con un sorriso tirato (non ci ha fatto una bella figura, e lo sa anche lei, non è una sciocca). La ‘povna, invece, che è stata signora dentro e fuori, si trova un bel gruzzolo di credito da spendere, e procede all’incasso con prontezza inusitata.
“A questo punto” – prende la parola di nuovo, quando tutti hanno finito – “però devo sottoporre un’esigenza” – spiega con voce persuasiva e pacatissima – “senza le due ore di esonero breve, con il Ptof, il PdM, il NIV – li cita tutti uno per uno, i suoi impegni, e tutti per sigla, volontariamente, a rendere l’effetto più straniante – il PNSD, l’organico, il tutorato, l’alternanza scuola/lavoro, il comitato di valutazione, l’Erasmus +, i tre coordinamenti io onestamente non credo di riuscire a fare altro, e la mia collaborazione per i bandi futuri e la stesura dei progetti non potrà che essere, necessariamente, molto, molto limitata”.
L’Ingegnera Tosta le stringe un ginocchio sotto banco (ha capito dove mirava la ‘povna), Galileo annuisce sempre di più, telepaticamente, la Querula di fronte a lei ha un moto di sgomento.
“Ho capito, lei ha tutte le ragioni, professoressa” – la rassicura Barbie, per poi pronunciare le parole magiche – “è esonerata da qualunque altra collaborazione in questo senso: lei per questo anno ha dato”.
Bravissima, dal suo angolo, impallidisce (perché sa perfettamente che tutti i bandi e tutti i progetti, il suo per primo, quest’anno, sono stati scritti integralmente, o rivisti, dalla ‘povna), Hal9000 la guarda con vera tristezza. Ma la ‘povna fa finta di niente, e liquida con un sorriso le proposte che corrono sul tavolo: “Ma forse, per quest’anno, Bravissima, potresti ripensarci… Forse potremmo rinunciare alle ore di supporto…”.
“Ma no” – frena gli animi la ‘povna – “il supporto ci vuole, è ovvio. E la Formazione è una priorità della legge 107, è perfettamente giusto che, dovendo scegliere, lo abbia la collega. Pensiamo alla questione dell’Alternanza Scuola/Lavoro, piuttosto: a questo proposito, secondo me Galileo avrebbe bisogno di essere alleggerito notevolmente…”. E così, con mossa lesta, infila la proposta di tre ore di esonero.
Poi, le quattro arrivano volando. I partecipanti alla riunione sciamano in corridoio, diretti alle scale che portano in cantina (dove si tiene il collegio, tradizionalmente). La ‘povna, all’uscita, ha una faccia che scintilla e gli Amicolleghi la intercettano: “E dunque?”.
“Dunque ho giocato una mossa del cavallo con doppia uscita A+, A+” – spiega la ‘povna. E poi Galileo arriva e la travolge in un abbraccio: “Complimenti, sei stata grandissima!”.
Al collegio, come prevedibile, l’illustrazione del Ptof passerà tra le acclamazioni dei colleghi, e i complimenti alla ‘povna vuoi per il lavoro, vuoi per l’aplomb con cui risponde a soliti due facinorosi, specializzati in interventi dal fondo. Ma oramai lei sa che non può succedere niente di brutto: una giornata come questa è di quelle semplicemente perfette.
Suona la ritirata. “Io devo scappare, ti spiace se non ti accompagno? Sei stata una grande!” – l’Ingegnera Tosta le strizza l’occhio. La ‘povna saluta l’amica, e poi si intrattiene a chiacchierare con Mr. Higgs, con Hal9000 e Galileo stesso.
Quando prende il treno, all’alba delle sette, ha il suo famoso sorriso ebete stampato sulla faccia. Consapevole che tante cose possono nascondersi, impalpabilmente impertinenti, tra le pieghe di una trama.

God and Man no confessions
God and Man no religion
God and Man don’t believe
in Modern Love
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