C’è ancora molto da fare

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Perfino ad acuni menbri del Governo piace il modo in cui le donne vengono trattate in tv. La cosa più particolare è che organizzano sedute particolari per parlare di un pupazzo rosso e due vallette.

Apprendo che da poco c’è stata una seduta parlamentare  e secondo Elio Lannutti (idv) Striscia la notizia sarebbe una trasmissione “che usa le veline come metafora di un giornalismo paludato [...]So per certo che Ricci, Iacchetti e le loro eroine, da Elisabetta Canalis a Maddalena Corvaglia, sono in niente di niente responsabili di quel 74° posto. Della volgarità e della pornografia avvistata dalla giornalista americana io non ho avuto il benché minimo sentore tutte le volte che guardavo Striscia, trasmissione che per intelligenza e autoironia è tra le migliori dell’ultimo ventennio”.

Ma leggete qui come il senatore dell’Italia dei Valori smentisce le dichiarazioni della Nadeau:

“ Ci sembra impossibile che, in poche righe, un settimanale come “Newsweek” riesca a commettere così tanti errori, raccontando uno sketch in maniera completamente stravolta rispetto a come è realmente stato trasmesso. 1) La ragazza di cui si parla nel pezzo non striscia in alcun modo sul suo stomaco: entra ed esce dallo studio camminando e rimane in piedi per tutta la scena. 2) L’oggetto che tiene in mano uno dei conduttori è un guinzaglio [il che è anche peggio ndr], per fare un gioco di parole con il termine “aglio”. Quindi definire fallica la treccia d’aglio è a dir poco pretestuoso e fuorviante. La ragazza non mette in bocca e non strofina la treccia d’aglio sul suo viso, ma semplicemente si limita ad annusarne, per una frazione di secondo, il profumo. È solo una vostra perversa interpretazione il fatto che stia mimando un qualsiasi tipo di rapporto orale. 3) Nessuno dei due conduttori, da voi definiti di mezza età, tocca o ha mai toccato il sedere delle ragazze in studio. Striscia la Notizia non è il “Benny Hill Show”, ma è una trasmissione provocatoria, che da 23 anni diverte e fa satira sul mondo dell’informazione, al punto da essere, da tanti anni, oggetto di studio sia nelle Università italiane (Bocconi, Cattolica e Statale), sia in quelle europee (Sorbonne/Parigi). 4) Il costume indossato dalla ragazza non è di paillettes. 5) Non è vero che le Veline “sfilano tra un servizio e l’altro”, semplicemente aprono e chiudono la trasmissione con una coreografia di 30 secondi. 6) È sbagliata l’interpretazione che date del termine “Velina”. Veline, nell’epoca fascista, erano le comunicazioni inviate dalle autorità alla stampa allo scopo di condizionarne l’attività. 7) È assolutamente falso il sondaggio che citate, in cui si sostiene che “un numero crescente di giovani donne italiane vorrebbe diventare una velina televisiva ben pagata“, piuttosto che fare altri lavori“.

In poche parole,secondo Lannutti, la giornalista avrebbe commesso degli errori di proposito a fini di “macchina del fango” . Come vedete si tratta però di piccoli errori che non cambiano assolutamente il messaggio che l’uso della donna in questa trasmissione veicola.

Conclusione? Si appella al Governo affinchè attuino “misure urgenti” per “impedire l’attacco concentrico ad una trasmissione libera come Striscia la Notizia”.

Non  immaginavo che saremmo arrivati a questo punto e che chi sta denunciando il modo in cui vengono trattate le donne in tv d aora in avanti rischierà di passare guai seri.

Questi sarebbero i loro valori…



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