C’è calcio e calcio, anche nei confronti dei cani

Creato il 29 febbraio 2012 da Thepeoplesgame

In vista di Euro 2012, in Ucraina va avanti da mesi una raccapricciante strage di cani e gatti, a Cava de’ Tirreni il supporters trust Sogno Cavese, propone, insieme alla sezione locale della Lega del Cane, l’adozione a distanza per aiutare i tanti ospiti del rifugio cittadino: sono le due facce opposte del mondo del calcio, il business estremo, senza scrupoli, e la partecipazione, anche alla società civile, che si manifestano anche nell’approccio verso gli animali meno fortunati, considerati rispettivamente un danno all’immagine nazionale, o una causa meritevole di supporto.

Sogno Cavese, associazione dei tifosi blufoncè che è parte integrante dell’A.S.D. Aquilotto Cavese, si sta adoperando per sostenere il canile locale, dove si trovano oltre 500 cani in cerca di famiglia e in attesa della loro “forever home”, li si può aiutare con un’adozione a distanza per soli 5 euro al mese. Ma Sogno Cavese ricorda anche la possibilità di fare volontariato presso il rifugio, di andare a trovare il cane adottato a distanza, di donare materiale utile. “Contribuirete anche voi a rendere l’uomo il miglior amico del cane.” Complimenti ai tifosi dell’Aquilotto per l’iniziativa, e un invito a tutti ad aderire, o a sostenere canili e gattili della propria città, magari portandosi a casa un amico speciale.

Quello che sta succedendo invece in Ucraina è terrificante, basta una rapida ricerca on line per trovare notizie (qui una ricostruzione aggiornata della questione su Il Fatto Quotidiano) e foto di quelle che non vorrebbero mai vedere. Una vergogna, che spero porti ad un massiccio boicottaggio dell’Europeo, come propongono numerose pagine sui social network, principale veicolo della protesta. Negli stadi italiani, si fa togliere gli striscioni contro la strage e si fa la multa a chi li introduce (qui le foto e il racconto del tifoso animalista): come per molte altre cose, non si può più prendere posizione sugli spalti.

Due esempi opposti, quelli di Euro 2012 e di Cava de’ Tirreni, città dove ci si prende cura anche dei cani di quartiere, che anche in qualcosa di molto poco calcistico come la situazione dei cani senza padrone, mostrano chiaramente a cosa può arrivare il calcio visto solo dal lato del profitto, e cosa possono fare invece i tifosi che vedono il calcio come uno strumento di partecipazione alla propria realtà sociale.



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