So solo che ,questa avrebbe dovuto essere la vera notizia del giorno . Non per il fatto in se’ , quasi ogni giorno muore un senzatetto o un immigrato , ma perché , riguardando un neonato ,appare come un emblema ancor più tragico di quel che l’Italia è diventata in questo decennio. Una occasione perché questa assurdamorte potesseservire almeno per una riflessione collettiva sulle sue ragioni di fondo.Personalmentepenso che ,l’esasperazione della paura , dei falsi valori del mito del denaro e del successo , unitamente alla crisi economica mondiale, abbiano spento nel tempo in molti cittadini la coscienza di se stessi e degli altri: una lenta, graduale assuefazione ad ogni ingiustizia in una rassegnata passività interiore . Le campagne xenofobiche diffuse soprattutto da alcune forze politiche e gli esempi ai massimi livelli dell’egotismo personale enfatizzati dai media come fossero normali hanno fatto il resto....(continua)
Penso che oggi i viviamo in un’Italia peggiore, di sottocultura mediatica in gran parte riconducibile al berlusconismo ed all’inerzia complice di parte della sinistra italiana. Amore, solidarietà sociale , perseguimento del bene comune e perfino pietà sembrano ricordi lontani . La fantasia creativa ed attiva si è spenta insieme al significato della vera libertà . Valori magari presenti in ipocrite parole ma assenti e perduti nel concreto del vivere quotidiano . Penso che oggi occorrerebbe ripartire da questa consapevolezza per ritrovare , ognuno di noi nel proprio ambito, il coraggio di reagire . Il primo atto di coraggio dovrebbe essere quello di ricominciare a pensare autonomamente e criticamente a come costruire una cultura , un ricambio politico capace di dare vere risposte alla crisi morale , economica , all’abbattimento delle differenze sociali , della corruzione, al recupero dell’onestà intellettuale contro l’ipocrisia di caste e regimi che oggi siedono in parlamento insieme ai media ad essi genuflessi . Uscire insomma da passività e conformismo , votando controcorrente quei pochionesti emarginati che siedono in parlamento e che, con i fatti, hanno dimostrato di essersi opposti a questo declino di cultura e di democrazia. Per far questo occorresaper distinguere al di la’ del fango mediatico che da caste, di destra soprattutto ,ma anche di sinistra ,vanno spargendo per farci credere che sono tutti uguali.Ecco perché l’astensionismo oggi non ha senso : sarebbe la vittoria della rassegnazione che giova a questo regime.Parafrasando il libro Di Vendola c’è anche da chiedersi: ma c’è davvero un’Italia migliore ? La morte di quel neonato sembrerebbe dire di no.Ognuno appare troppo chiuso in se stesso, alle prese con le proprie paure e piccoli drammi quotidiani incapace di levare oltre lo sguardo, di scrutare il diverso negli occhi, di accorgersi della sua disperazione e solitudine , di rialzare la testa .Meglio rifugiarsi nello spettacolo mediatico tranquillizzante di luci e veline, di liti televisive o alla ricerca di un capo cui rivolgersi piuttosto che cercare in se stessi il coraggio di uscirne. Eppure c’è anche un’Italia semplice, di gente che fatica e lavora,vessata ed oppressa dagli squali di regime, in una battaglia quotidiana eroica, eppure essa stessa passiva ,come la massa dei lavoratori cinesi . E’ soprattutto nel loro risveglio che occorre sperare.Si, forse Vendola ha ragione ,c’è anche in generale un’Italia migliore , è quella chiusa nel fondodi molti di noi, offuscata da paura passività e rassegnazione , nascosta dietro i valori dimenticati che i nostri padri migliori ci avevano insegnato , c’è una Italia migliore possibile nel profondo di noi ed è ora che rialzi finalmente la testa.