C’è Posta per ME!

Creato il 10 dicembre 2013 da Signorponza @signorponza

Nelle puntate precedenti:

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9

15 dicembre 2013 h 17:00

Accoccolato sotto il piumone mi cibo di Orazio. E lui si ciba di me. Inesorabilmente questa storia ha preso una piega inaspettatamente super wow! Coccole e sesso. Ma sesso che ti sconvolge. Che ti devasta. Che ti soddisfa. Insomma non vorrei non poter desiderare di meglio. Orazio è il mio confidente, il mio amico, il mio amante. Ok, adesso non esageriamo, litighiamo anche, ma il dopo litigio è ricominciare a farne di ogni. E quindi, anche una domenica sotto le coperte a rotolarsi e coccolarsi, poi non è così male. Ci siamo svegliati tardi e abbiamo mangiato la pizza che è avanzata da ieri sera. Si, la pizza fredda ha il suo fascino, soprattutto se la condividi. E dopo inaspettati virtuosismi nel lettone abbiamo deciso di non muoverci. Trilla il suo telefono. Risponde. “Sì. Sì, ecco… Adesso? Ok, si tra poco. Sì, d’accordo arrivo!”. Ma dove va? Lo guardo interrogativo. La NOSTRA  domenica coccole e sesso non può essere interrotta così, da una telefonata qualsiasi. NON SUL PIU’ BELLO. Attendo che chiarisca la sua posizione. “EHMmmmm… Che c’è????” farfuglia. Lo guardo innervosito. “Ma come che c’è? Dove vai? Eravamo qui tanto carini… Cosa c’è di così urgente da fare, ora?” dico senza mezzi termini. Orazio si alza e indossa i pantaloni della tuta. Si gira per cercare la maglia. Mamma che torace però. “Devo raggiungere una collega, ho lasciato le chiavi dell’ufficio sulla sua scrivania venerdì sera. Le devo recuperare altrimenti domani come faccio?” dice sicuro. La mia  faccia urla disapprovazione e vedo chiudersi la porta. E inevitabilmente mi viene in mente che trovo assolutamente ingiusto il suo comportamento. Ma non ci stavamo divertendo un mondo? Uffa. Vabbè, mi viene in mente di vedere almeno chi è questa collega che deve vedere. Grazie al cielo siamo in un palazzo fatto tutto di vetri, ed dal mio terrazzino ho la visuale completa della reception.

Merrrrrrrrrrrrdddddddddddddaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.

Non riesco a credere ai miei occhi. La Di Rocco che saluta amorevolmente Orazio e gli passa un mazzo di chiavi (ok, diceva la verità, almeno, erano veramente chiavi), e lui che prende una busta dalla tasca del giacchetto e gliela da. CHE COSA LE AVRA’ MAI DATO? E giù ancora baci e abbracci. Risate e io NERO e FUMO DAL NASO. Ok. Devo calmarmi. E rilassarmi. Fingerò indifferenza. D’altronde anche lui lavora dove lavoro io. Si sono potuti conoscere e possono essere diventati amici. Tutto qua. Non è detto che ci debba essere sempre e per forza qualcosa di losco. Forse sono io che vedo il dramma sempre dietro ad ogni cosa. Sto solo esagerando, e sto diventando paranoico. Ecco, si, la devo smettere. Adesso mi rimetto sotto il piumone che tanto Orazio sarà qui tra poco e torneremo alla nostra domenica di coccole e baci al calduccio. E la Di Rocco sarà un mio problema domani mattina. Al lavoro. Nulla di più e nulla di meno. Ecco. Si, sono calmo. Però non posso fare a meno di pensare a quella busta. Una busta gialla. Che cosa mai conterrà? Eccolo che rientra.

16 dicembre 2013 h 9:35

Devo essere sincero. Non ho fatto altro che pensare a cosa mai avrà dato Orazio alla Di Rocco. E il caso vuole che questa mattina, lei che è notoriamente puntuale, ancora non si vede. Sarà. Mmmmm. Devo assolutamente smetterla di pensare a queste cose. Basta. Devo semplicemente vivermi la mia relazione con Orazio. Anzi, devo iniziare a smetterla di fare controlli e di cercare tutte queste verità. Che eventualmente non mi interessano. Ok, muoio dalla voglia di sapere chi è il #theleaderofthepack, quale connessione c’è con Orazio e perché questo conosce mio fratello, E’ VERO. Ma non ora, non adesso. “Buongiorno Martino. Va tutto bene?” cinguetta una Di Rocco truccatissima, sorridente e in ritardo da morire. Sottolineo sorridente, lei non sorride mai. Anzi. “Si si, ero preoccupato, non l’avevo vista ancora arrivare… E’ tutto ok?” dico con interesse, ma sempre rispettando i ruoli. “Certo. Perché non dovrebbe – sorride, ancora – ho solo fatto un po’ di ritardo. Vado nel mio ufficio.” Dice mentre lascia la sua borsa nel cassettone del mobile della reception. A me, questa, non me la racconta per niente giusta. Decido di tornare al mio lavoro. Devo fare talmente tante cose che non posso e non voglio assolutamente occuparmi di questa faccenda. Insomma, Orazio non mi ha detto niente su chi ha incontrato, per cui in teoria non lo so. Per cui farò finta di non saperlo. E dimenticherò all’istante questa faccenda.

16 dicembre 2013 h 9:55

Ok. Non posso far finta che non sia successo nulla. La saccente e presuntuosa Di Rocco non può pretendere di essere amica del mio attuale fidanzato (mi riservo di utilizzare questo titolo per Orazio, visto che oramai ci frequentiamo da un po’, anche se, ecco, è ancora un po’ troppo misterioso per i miei gusti. Però si, mi ritengo fidanzato!). Detto fatto, apro il cassetto e apro la zip della borsa della Di Rocco. Ok, lo so, non si fanno queste cose. Ma hey, ha iniziato lei. Frugo con una mano mentre con l’occhio controllo i monitor del circuito interno che danno sul corridoio antistante il suo ufficio. Se mi sgama vengo licenziato all’istante, ne sono certo. Dal tatto riconosco perfettamente una pochette con trucchi, portafoglio, una sorta di portadocumenti, il caricatore del cellulare… PORTADOCUMENTI, PORTADOCUMENTI. PORTADOCUMENTI.  Sto iniziando a sudare a freddo. Non solo sto frugando nella borsa di una donna, ma è la perfida donna che se mi sgama mi rinchiude come minimo in una stanza segreta di questo palazzo e poi butta la chiave. O tutt’al più l’appende a un lucchetto a Ponte Milvio.  La pianto ASAP. Estraggo dalla borsa il portadocumenti e lo adagio sul bancone, mi guardo di nuovo attorno e apro. BINGO. Busta gialla. Busta gialla. BUSTA GIALLA. La verità è li pronta ad essere finalmente chiarita e palesata in ogni sua minima parte. Ricontrollo lo schermo e la apro. Tiro fuori uno stampato:

Il suo prezioso aiuto è stato assolutamente fondamentale per concludere il concorso. Per ringraziarla sarà presto mia ospite. Gratitudine.

Cordialmente

#theleaderofthepack

Meeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeerrrrrrrrdddddddddaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.

Ok. Non bastava il fidanzato. Non bastava non capirci niente. Adesso anche la Di Rocco implicata. E soprattutto, se questa è la lettera che gli ha dato Orazio, è lui lo stramaledetto THELEADEROFTHEPACK??? Non finisco di pensarlo che arriva il fattorino: “Martino, c’è posta per te”.

When drama takes over.

To be continued…

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[Il blog di Annabelle Bronstein]

Il post C’è Posta per ME!, scritto da Annabelle Bronstein, appartiene al blog Così è (se vi pare).