Marcello si fa di eroina, ma con parsimonia. Lo tiene in vita, al caldo. Come entrare in un pane appena sfornato, avere dieci orgasmi simultanei o dare il massimo in una prestazione sportiva. Marcello fa il veterinario solo perché suo padre voleva facesse il medico e toccava ubbidirgli, ma lui, per dispetto, l’ha fatto solo a metà. Sopprimere o tenere in vita un cane o un pappagallo non fa differenza, è solo una questione di chimica. Marcello si sente un pessimo veterinario e un pessimo uomo quando sente il campanello suonare. E prima che suoni ha deciso di uccidersi, perché “uccidersi è il coraggio che scende sulla terra e si fa carne, gesto disperatamente, genuinamente umano”. Alla porta, un uomo gli dà in custodia un cocker fulvo piuttosto in carne ma inappetente. Ma di quell’uomo e di quella consegna Marcello non sa nulla. Chi è l’elegante e sconosciuto anziano convinto di aver assolto al suo compito lasciandogli quella bestia?
E poi, per conto di chi? L’ospite indesiderato, però, non dovrà interferire con i piani di quella notte: con il cane al guinzaglio Marcello percorre la strada che lo porterà nel luogo dove ha deciso di farla finita. Ma in un universo tanto grande è inevitabile che accadano degli incidenti. E quella è una notte fitta di incidenti. Così inizia una peregrinazione zoppicante che lo trascina in un imbuto di incontri, allucinazioni e ricordi.
Recensione
Non c’è un posto tra gli indiani colpisce in primo luogo per l’affascinante parallelismo che un peregrinare attraverso le varie zone di Roma, possa coincidere con un viaggio introspettivo tra i meandri dei sentimenti che si affollano nell’animo umano. Un pretesto (quello del peregrinare tra le strade della Capitale) che in realtà permette all’Autore di scrivere e al lettore di leggere tra le situazioni paradossali, bizzare e grottescheuna serie di emozioni contrastanti, di ricordi che affiorano in superfice per poi essere nuovamente sospinti e realegati ai margini della memoria. Personaggi che seppur tratteggiati appena, risultano efficaci e ben caratterizzati, quasi a comporre un cast d’eccezione, in cui ciascun cameo risulti funzionale alla storia. Tutto condito con un sagace aspetto ora sarcastico ora più velato di malinconia, il tutto comunque sapientemente miscelato in modo tale da rendere il romanzo estremamente godibile. Si legge un gran bene di questo giovane Autore e credo che effettivamente le premesse siano ottime!
Dettagli
- Copertina flessibile: 192 pagine
- Editore: Perrone (24 marzo 2014)
- Collana: Hinc
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 886004314X
- ISBN-13: 978-8860043146