C’è sfida e sfida!

Da Pukos

Girovagando sul web alla ricerca di notizie da riproporvi, sono incappata in questa “chicca” che vi voglio riportare.

“Il vino di Massimo D’Alema viene commercializzato sotto l’etichetta impegnativa e aggressiva di «Sfida».

Sfida al mercato, suppongo.

Sua moglie ha la titolarità dell’azienda vinicola (alla quale Massimo mette la faccia, cioè ne è, in pratica, il logo: vuoi mettere bere un D’Alema?).

Sempre la moglie, forse minimizzando, non lo so, ha fatto sapere, in una intervista, che la sua produzione è, per il momento, di 3 mila bottiglie l’anno.

Poca cosa, insomma.

Grandi sfide quindi non ne può fare a nessuno.

Se poi si apprende che, delle 3 mila bottiglie prodotte, ben mille (cioè un terzo) le colloca presso la sola cooperativa Concordia, operante in quel d’Ischia, si capisce che tutti sarebbero capaci di fare delle «sfide» di questo tipo.

In questa caso infatti non ci sono rischi di mercato.

Pertanto, se c’è una sfida, questa è una sfida facile.

Troppo facile per chiamarsi tale.”

Da “Italia Oggi


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