C'è un' Italia disperata che chiede aiuto, qualcuno l'ascolterà?

Creato il 05 aprile 2012 da Dagored

Suicidi, atti autolesionistici, uomini e donne che si danno fuoco, aumento dei reati predatori (furti, rapine, scippi): non passa ormai un solo giorno senza che i media non riportino qualche grave fatto che semplicemente dimostra come tanti italiani vivano questo terribile momento storico, che sta minando alle fondamenta la convivenza civile e forse l'esistenza stessa dello Stato Italiano.
Sono segnali di un disagio diffuso facili da interpretare, ma non da parte di una classe politica che sembra cieca e sorda e impegnata soltanto a difendere con le unghie e con i denti i propri privilegi, come dimostra l'epilogo della commissione Giovannini, che aveva il compito di riportare gli emolumenti dei parlamentari italiani al livello di quelli dei loro omologhi europei.
La cosiddetta casta si è chiusa a riccio e ha messo talmente tanti paletti e condizioni che non è stato possibile raccogliere abbastanza dati non per arrivare a stabilire dei tagli degli stipendi, ma appena per capire quanto effettivamente i parlamentari italiani guadagnano rispetto agli altri parlamentari europei.

Attilio Befera, Presidente dell'Agenzia delle Entrate

Nessuna condizione e nessun paletto è stato invece mai posto per verificare se è giusto o meno ridurre di ben 200 euro una pensione di reversibilità di soli 800, provvedimento che l'Inps può prendere senza nessun vincolo e nessun preavviso. Un provvedimento che può devastare la vita di una persona, specialmente se anziana e sola, come la donna di Gela che si è gettata nel vuoto dopo aver ricevuto dall'ente pensionistico.
Lo Stato italiano non si è mai dimostrato particolarmente amichevole con i suoi cittadini, considerati quasi sempre alla stregua di sudditi, e non pare voler rivedere il suo comportamento neanche in questo momento di crisi gravissima, continuando invece ad inasprire il rapporto tra istituzioni e cittadini, come nel caso dell'Agenzia delle Entrate del dottor Befera e ora dell'Inps del presidente Mastropasqua.

Antonio Mastropasqua, Presidente dell'Inps

Così, nel mentre i partiti politici latitano, impegnati come sono da una parte a difendersi dalle inchieste giudiziarie che indagano sull'allegra gestione dei rimorsi elettorali (che bisogna ricordare sono illecitamente riscossi, avendo gli italiani abolito con un referendum il finanziamento pubblico dei partiti) e a riposizionarsi in vista della prossima legislatura, il governo tecnico di Mario monti prosegue il suo lavoro di risanamento dei conti pubblici, eseguendo pedissequamente tutte le manovre prescritte dagli enti economici internazionali, Fmi e Ocse, che sono poi quelle che hanno già provocato tanti guasti in paesi come l'Argentina e la Grecia.
Eppure non è difficile immaginare che seguendo la stessa strada si arriverà alla stessa destinazione, ovvero il disastro economico e sociale, ma i nostri governanti e politici in generale non sembrano avvedersene, preferendo evidentemente sperare che qualche Santo interverrà a salvare la sfortunata Italia, il Bel Paese da troppo tempo in balia di una classe dirigente, comprendendo in questa anche intellettuali e maitre a penser da troppo tempo sulla cresta dell'onda, di inetti e spesso disonesti (anche intellettualmente) figuri.
Ho come l'impressione che siamo alla vigilia di un rivolgimento generale, una specie di rivoluzione che prenderà di sorpresa tante persone.
la mia è solo una sensazione, ma di fronte a tante manifestazioni di disagio e richieste di aiuto inascoltate non si può non pensare che qualcosa dovrà accadere, per far cambiare il corso delle cose.

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