(da Zoomsud.it)
di Ada RomitoE’incredibile come qualcun altro riesca a definire con poche meravigliose parole molti dei perché che guidano la tua vita e le tue scelte. “C’è un Universo, nella nostra Storia.”Leggi queste parole, e ti è tutto chiaro. Come in un film che, sequenza dopo sequenza, ti racconta la storia piùimportante: quella che ti ha vista nascere, che ti ha dato dei luoghi, un accento, delle abitudini, una famiglia, una casa. Capisci che tu sei quell’Universo, che a quella Storia appartieni. Che se Lei non ci fosse non ci saresti neanche tu. Il film inizia: sono solo i titoli di testa, ma giàti emozioni fin quasi alle lacrime, perché sai che stai per guardare quel che sei stata, quel che sei, quel che sarai.L’aria tiepida, umida salmastra. Ti avvolge completamente, quasi come un abito, ti fa sudare ma tu respiri a pieni polmoni. Cammini, in un pomeriggio d’estate, ben attenta a dove metti i piedi, perché le mattonelle che compongono il marciapiede sono da sempre sconnesse, ed ècosì facile mettere un piede in fallo e rimediare una “storta” alla caviglia! Sono le strade di Reggio. Tutto per te si è compiuto su quelle mattonelle disordinate e scomposte, così come disordinata èscomposta è la vita di Reggio. Preda e depredata, pronta sempre a regalare nuovi tesori la cui antichitàsi perde nella notte dei tempi anche al più bieco dei ladroni; perché è così la mia Reggio. Dolente ed innamorata, perduta e ferita ma aperta, accogliente anche quando ènuda ed annientata. Quante lingue, quante storie, quanta umanitàsono raccolte tra quelle mattonelle… E quell’aria quasi solida: in quanti l’avranno riconosciuta? Neanche lo sai. Eppure sei sorella di un’umanità intera, che in parte di è stata raccontata ed in parte, forse, non conoscerai mai. Apri gli occhi e continui avidamente a guardare perchésai che troppo è quel che non hai mai visto, perché è troppo quello che tanti vogliono dimenticare. Ma tu no! Tu non vuoi dimenticare, tu non puoi dimenticare! Il rumore di quella storia è impossibile non sentirlo, ed in quel rumore c’èanche il tuo nome.Continui a guardare, e ti accorgi che Reggio è come una bellissima donna timida. Si ritrae spesso, perché non conosce il suo fascino, ma talvolta è più forte di lei ed ecco che ti mostra qualcosa: ora un bellissimo cancello Liberty in un quartiere “popolare”, ora dei deliziosi balconcini che si affacciano su palazzi che hai visto milioni di volte ma mai hai davvero guardato, ora dei cortiletti coloratissimi che abbracciano improvvisamente il blu accecante del mare. E ti pare quasi di sentir cantare le Sirene, cosìcome le sentì Odisseo tornando a casa. Ma a te quel canto lontano non fa paura: quel canto è casa.
“C’è un Universo, nella nostra Storia.”
E mentre cammini, osservi, ti commuovi e ricordi capisci che non hai scelta: non puoi fuggire, non vuoi fuggire; che quella Storia la vuoi riconoscere sempre, la vuoi raccontare. A chi verrà dopo di te e si chiederà quel che tu ti stai chiedendo ed a chi, venuto da lontano, nulla saprà di chi sei e del perchépuoi essere solo così. Solo reggina.Perché questo Universo deve e può diventare di tutti. E i crudeli tentativi di distrazione messi in atto da chi pretendeva di rubarcelo non devono distoglierci dal nostro intento: quello di raccontare. Abbiamo il dovere di non dimenticare. Abbiamo il dovere di ascoltare le voci giuste, quelle che parlano di chi siamo davvero.Abbiamo il dovere di illuminare di luce e verità le nostre strade, quelle fisiche e quelle personali.Perché nascere a Reggio non è stata una scelta. Non è una sventura. Essere reggini è un’occasione.
“C’è un Universo, nella nostra Storia. Ma purtroppo è stato dimenticato per tanto tempo. Cerchiamo di tirarlo fuori di nuovo.”
Ringrazio chi mi ha riportato alla mente la mia Storia. Perchégià ne ero consapevole, ma sono bastate pochissime splendide parole perché io abbia ancora di piùavvertito l’esigenza di non perderla, la mia occasione.