Io non conosco personalmente don Corrado, ma sapevo già del suo impegno sociale, dell'antimafia, di Libera, di don Pino Puglisi (afferisce peraltro a san Pietro la Casa Don Puglisi, una delle più dinamiche realtà sociali della città di Modica), degli scritti su don Dossetti. Un prete giovane e "impegnato", un semplice parroco, perfetto in accoppiata con don Matteo Zuppi, il nuovo vescovo di Bologna, prete dei poveri in una diocesi tradizionalmente "rigorosa" (cioè: conservatrice). Ecco, un mio compaesano guiderà la diocesi più importante della Sicilia, mentre nella città in cui vivo adesso tocca a un outsider che arriva dalla Comunità di Sant'Egidio.
Da osservatore laico, per quel che ne capisco e nella parzialità delle mie idee, mi fa piacere. Un altro coup de théâtre di papa Francesco!
Io, per concludere su un prete che mi spiace non conoscere di persona, prendo a prestito le parole di un prete che invece ho conosciuto, appunto padre Piumatti: «Don Corrado il mese scorso era qua a Muhanga. Anche i ragazzi, le mamme e i giovani hanno avuto la stessa impressione: non sembra un sacerdote eccezionale. Ha doti umane semplici e profonde che contengono una fede seria, visibili a Muhanga come a san Pietro di Modica. Ora, che papa Francesco, la Chiesa, lo scelga come Vescovo di Palermo, Arcivescovo!, scavalcando le prassi comuni, mentre gli apostoli discutono fra di loro per strada… o nei corridoi, è questo il fatto eccezionale». Grazie Padiri. Sono sicuro che monsignor Lorefice saprà trasmettere a Palermo la sua umana (stra)ordinarietà, nel nome di don Puglisi, del beato Pino che in tanti ora vorrebbero compatrono della capitale siciliana. Un bel cambiamento, nella "Sagunto espugnata" di cui parlava il cardinale Pappalardo...