C’è una ragione che cresce in me e l’incoscienza svanisce… Ovvero… Il mondo sarebbe migliore se la gente smettesse di aprir bocca solo per darle fiato…

Creato il 13 dicembre 2015 da Cineclan @cineclan1

Mi sveglio sempre in forma e mi deformo attraverso gli altri” diceva Alda Merini e lei sì che ne sapeva di giramenti di culo di prima mattina, perché io c’ho provato stamattina a starmene nel mio silenzioso bozzolo domenicale di fancazzismo, ma dinanzi alle boiate che la gente scrive su facebook prima o poi una deve prendere delle posizioni, mannaggiallamiseria! Lo so, lo so, sembro una psicopatica, quindi andiamo a ricostruire la catena degli eventi che hanno portato a questo post. Il dolce risveglio di questa mattina portava con sé un solo obiettivo: proseguire a episodi alterni la visione di Daredevil e di Orange is the new black, inframmezzando il tutto con mail di lavoro e faccende domestiche da casalinga disperata. Insomma, un programmino niente male che già vedo esportato all over the world. Però, da brava tenutaria di bordello di una pagina fb, ho ben pensato anche a cosa pubblicare oggi per allietare la gaudiosa giornata dei miei utenti. Lampo di genio! Il 9 dicembre, disperata dall’anniversario della fine di Sons of Anarchy, non ho pubblicato il teaser trailer di Lo chiamavano Jeeg Robot, un film che sto aspettando da un po’ e che potrebbe ridare speranza al popolo cinematografico italico. Così serena e beata sono andata sulla pagina del film per condividerne il teaser. Non l’avessi mai fatto! La mia già ridotta fiducia nel genere umano italico è sprofondata ai minimi termini storici dinanzi a commenti come “Sfruttate il nome di Jeeg Robot per attirare i fan del manga, ma non ci sono robot in questo film” oppure “Il teaser è inutile, non si capisce nulla” o peggio ancora “L’attore è meglio che continuava a fare lo sfigato dell’Ultimo Bacio“. 

Ora, io lo so che non dovrei prendermela per certe cose, che dovrei mostrarmi superiore, che dovrei lasciar perdere, ma NO! Come può una che fa il mio lavoro far finta di non aver letto la marea di puttanate scritte sotto quel post! COME?! Ci lamentiamo continuamente che il cinema italiano non osa, non sperimenta, non torna a dedicarsi al genere cinematografico come fucina di sperimentazione linguistica e quando (finalmente!) qualcuno decide di osare e di sperimentare, ecco che parte il carrozzone dello sputtanamento, della critica becera e infondata, del qualunquismo, dell’inutilità del pensiero comune, perché in Italia siamo tutti politici, allenatori e critici cinematografici. Tutti pronti a perdere un’occasione per tacere. Ed è qui che a me inizia a rodere il culo a manetta (ops, mi è caduta la coroncina da principessa, scusate!), perché il film in quanto prodotto è un BENE ESPERIENZA ovvero un bene a cui si attribuisce un valore solo DOPO averlo visto, quindi… Come cazzo fanno a dire che è una cagata se non l’hanno visto?! Come fanno a giudicare senza sapere?! Ma soprattutto perché parlare di qualcosa che non capiscono?! Sì, oggi sono alquanto superba nelle mie affermazioni, perché tutta la costruzione di marketing di Lo chiamavano Jeeg Robot è quanto di più avanguardistico ci sia ora in Italia. Il teaser lancia spunti, punta l’attenzione sulla contestualizzazione della storia, riempie quel minuto e mezzo di citazioni e ironia. La presenza di Claudio Santamaria? E’ una citazione, dannazione! Forse gli idioti non sanno che Claudiò è il doppiatore di Christian Bale nel Batman di Nolan! La canzone della Oxa che fa da contrappunto al villain del film interpretato da Luca Marinelli? Mette l’accento sulle idiosincrasie del personaggio, ha un effetto straniante come Al Capone che si commuove su Vesti la Giubba tratta da Pagliacci di Leoncavallo ne Gli Intoccabili. Il protagonista sembra la versione maschile e romana di Jessica Jones, perché non gliene frega niente delle responsabilità date dai superpoteri, ma vuole solo tirare a campare. 

E il titolo… Lo chiamavano Jeeg Robot NON “Lui è Jeeg Robot”. E allora il Libanese? Il Freddo? Il Dandy? Il Mandrake di Proietti in Febbre da Cavallo? Siamo a Roma, siamo in Italia… A tutti viene affibbiato un soprannome che solitamente è ironicamente contrapposto alla personalità del personaggio. E’ un po’ come se qualcuno si aspettasse un film religioso con Padre, Figlio e Spirito Santo guardando Lo chiamavano Trinità… Non mi credete? Beh, date un’occhiata al teaser e ditemi voi se sono io l’esaltata o devo correre a fare le valigie e fuggire da questo Paese abitato da esseri privi di cervello pensante…


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :