Le abitudini delle nostre vite di solito le delineiamo noi, impostandole come più ci fanno comodo ma ciò non segue fa il suo percorso e tante volte siamo condizionati.
Era bello vivere le nostre città impegnando interi pomeriggi dedicati ad effettuare compere, su e giù per le strade del centro, concedendoci qualche pausa nel prendere qualche aperitivo nei tanti bar che offrivano la loro cortesia e a volte facendo anche dei belli incontri. Si prosperava, erano altri tempi ma le nostre città erano vive, armoniose e non c’erano tante serrande abbassate o abbandonate.
Oggi andando in giro a volte il cuor si spaura, quasi scende la malinconia di una vita passata che tanto lontana non è ma che difficilmente ritornerà.
Adesso siamo quasi costretti a passare le nostre giornate dedicate alle compere in recinti che si chiamano centri commerciali. Di solito o almeno per la maggior parte sono situati in zone periferiche o adiacenti a grande stradi estraniati dalle città. Strutture imponenti che necessitano di fiumi di soldi che il più delle volte non si sa da dove provengano, che al loro interno sono dotate di ogni minimo comfort, di qualsiasi negozi che vendono di tutto. All’inizio erano delle belle pensate ma adesso vedendoli sorgere come funghi in qualsiasi zona sorge quasi istintivo rimpiangere il passato. Costretti a passare attimi della vita in luoghi dove siamo predisposti a essere ripuliti dei nostri pochi spiccioli certo non è il massimo che si possa chiedere.
Se prima i luoghi di aggregazione erano le piazze o i parchi delle nostre città adesso si opta per vedersi nelle piazze virtuali di questi luoghi. Con il loro avvento le nostre città, che poi costituiscono le nostre poche ricchezze e dovremmo salvaguardale invece di affossarle, diventano dei luoghi fantasmi dove la vita sembra essere scomparsa oppure esiste fino a determinati orari.
In questi grandi luoghi ormai è scomparso il calore umano, senza offesa per chi ci lavora, quel senso di libertà che metteva in simbiosi le nostre vite con i nostri luoghi e anche con la natura. Non mi piacciono i centri commerciali ma comunque li frequento è una contraddizione ma non ci resta che questo visto che hanno distrutto il commercio cittadino delle vie del centro.
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