Lui mi porge una ciliegia.
Assaggia, dice, solo un morso.
La mia mascella s’irrigidisce, le palpebre si serrano, non posso guardare. Risento la voce di mia madre che nei singhiozzi mi chiede di mangiare. Fallo per me, ti prego, supplicava, accarezzando quel lenzuolo bianco che ero nel mio letto d’ospedale. Non so più quando è successo, l’inganno, quanto è durato, senza spiegarci mai.