E allora perchè mai avere un blog? Me lo sono chiesta un miliardo di volte prima di iniziare a scrivere su queste pagine. Ho avuto altri diari in rete. Creature nate in periodi diversi per raccontare esperienze di vita, frammenti di un passaggio obbligato. L'università e la tesi (sul blog ndr), la scuola di giornalismo e il lavoro in una grande città. E ora Il Piccolo. La gioia più grande. Non sopporto però chi si mette sopra un piedistallo a spiegare come si fa la mamma. Ne ho incontrate tante navigando. Che danno ai loro Piccoli nomi assurdi e "inventano" avventure paradossali. Il tutto per la gioia di essere lette. Beh. La gioia e l'orgoglio di mia madre nel far vedere l'album di famiglia, la sua gelosia nel conservarlo, la maniacale precisione nel rimetterlo in ordine. Sono un'altra storia. L'album si guardava insieme. E solo per un'occasione importante, per una decisione da prendere o per piangere e basta. Io ho i miei album. E Il Piccolo ha il suo. Coloratissimo e con tante pagine da riempire. E allora perchè mai avere un blog? La mia risposta è che è uno spazio e basta. Dove poter scrivere. Perchè le parole e i pensieri che restano troppo in testa possono fare la muffa e far male. Mi piacerebbe sapere qual è la risposta di altre mamme blogger...
Solo qualche frase scritta sotto le fotografie nell'album di famiglia: "Il primo bagnetto", "Al parco con la sorellina", "La prima pappa" .... Poche semplici parole per imprimere nella memoria un ricordo. C'era una volta la mamma, che per esprimere la gioia più grande non aveva un blog. E era felice lo stesso. E' un pensiero che mi martella da giorni. Avere un blog personale per dire al mondo quanto è bello essere mamma, quanto è bello il nostro bimbo, quanto siamo Super... Ma le mamme di una volta erano Super davvero. Il massimo dell'evasione per mia madre era un fotoromanzo comprato in edicola. Gli Harmony sul comodino. Leggere "Intimità". E in quelle parole piene d'amore lei si sentiva donna come milioni di altre donne e mamma come milioni di altre mamme. Lei non aveva un blog. E era felice lo stesso.
E allora perchè mai avere un blog? Me lo sono chiesta un miliardo di volte prima di iniziare a scrivere su queste pagine. Ho avuto altri diari in rete. Creature nate in periodi diversi per raccontare esperienze di vita, frammenti di un passaggio obbligato. L'università e la tesi (sul blog ndr), la scuola di giornalismo e il lavoro in una grande città. E ora Il Piccolo. La gioia più grande. Non sopporto però chi si mette sopra un piedistallo a spiegare come si fa la mamma. Ne ho incontrate tante navigando. Che danno ai loro Piccoli nomi assurdi e "inventano" avventure paradossali. Il tutto per la gioia di essere lette. Beh. La gioia e l'orgoglio di mia madre nel far vedere l'album di famiglia, la sua gelosia nel conservarlo, la maniacale precisione nel rimetterlo in ordine. Sono un'altra storia. L'album si guardava insieme. E solo per un'occasione importante, per una decisione da prendere o per piangere e basta. Io ho i miei album. E Il Piccolo ha il suo. Coloratissimo e con tante pagine da riempire. E allora perchè mai avere un blog? La mia risposta è che è uno spazio e basta. Dove poter scrivere. Perchè le parole e i pensieri che restano troppo in testa possono fare la muffa e far male. Mi piacerebbe sapere qual è la risposta di altre mamme blogger... Dalla riflessione sui massimi sistemi questo post si è trasformato in uno sfogo. Perdono. Ma leggere troppe storielle, consigli e massime mi fa parlare. Non posso star zitta e mi piace dire la mia. La prima pappa si trasforma in un photoblog, la cameretta in un videopost. Il corredino fotografato pezzo pezzo e pubblicato. Questo mi fa riflettere. E rabbrividire. Sarò bacchettona, ottusa, antipatica. Ma la nascita del Piccolo è mia. Miei i nove mesi dell'attesa. Miei i suoi sorrisi e i suoi occhi. Penso sempre che Il Piccolo leggerà questo blog quando sarà grande. Per questo voglio essere aperta e onesta, fino in fondo. Era bello quando erano sufficienti solo qualche frase scritta sotto le fotografie nell'album di famiglia: "Il primo bagnetto", "Al parco con la sorellina", "La prima pappa" .... Poche semplici parole per imprimere nella memoria un ricordo.
E allora perchè mai avere un blog? Me lo sono chiesta un miliardo di volte prima di iniziare a scrivere su queste pagine. Ho avuto altri diari in rete. Creature nate in periodi diversi per raccontare esperienze di vita, frammenti di un passaggio obbligato. L'università e la tesi (sul blog ndr), la scuola di giornalismo e il lavoro in una grande città. E ora Il Piccolo. La gioia più grande. Non sopporto però chi si mette sopra un piedistallo a spiegare come si fa la mamma. Ne ho incontrate tante navigando. Che danno ai loro Piccoli nomi assurdi e "inventano" avventure paradossali. Il tutto per la gioia di essere lette. Beh. La gioia e l'orgoglio di mia madre nel far vedere l'album di famiglia, la sua gelosia nel conservarlo, la maniacale precisione nel rimetterlo in ordine. Sono un'altra storia. L'album si guardava insieme. E solo per un'occasione importante, per una decisione da prendere o per piangere e basta. Io ho i miei album. E Il Piccolo ha il suo. Coloratissimo e con tante pagine da riempire. E allora perchè mai avere un blog? La mia risposta è che è uno spazio e basta. Dove poter scrivere. Perchè le parole e i pensieri che restano troppo in testa possono fare la muffa e far male. Mi piacerebbe sapere qual è la risposta di altre mamme blogger...