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C’era una volta la politica (1) – Il buono, il brutto, il cattivo: dall’uomo che uccise il PD alla stretta di mano di Renzi che lo seppellirà. E sul Partito Liquido di Santoro.

Creato il 16 aprile 2013 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

liquido--140x180di Rina Brundu. Bersani, chi era costui? Se continua di questo passo anche la smemoria del nome sarà da preferirsi al venire ricordato dai posteri come Pierluigi Bersani (il buono), l’uomo  che uccise il PD. Che a onor del vero la tipologia del delitto e la dinamica “criminale”, più che le disperate gesta di un gringo politico solitario, ricorda le complesse dinamiche del mitico “Assassinio sull’Orient Express” di Agatha Christie, laddove la vittima fu fatta fuori da un ben orchestrato complotto messo in atto, a suon di una pugnalata per uno, da più soggetti (una dirigenza PD d’antan?), determinati a tutto  pur di avere la loro giusta vendetta. O pur di sopravvivere l’inevitabile oblìo: il PD, cos’era? Appunto.

Ma mentre un tal straordinario film giallo scorre nel background (siamo arrivati alla gustosissima scena in cui l’antieroe Bersani, determinato ad ignorare i problemi di governo sul tavolo, si mostra “concentrantissimo” nella ricerca di una “vastissima” convergenza sul nome da fare per il “colle”), la storia con la S maiuscola diviene comunque. Da notare c’è che finalmente Matteo Renzi (il cattivo), si è tolto i guanti di velluto e ha cominciato a picconare e a rottamare dall’interno del Partito così come avrebbe dovuto fare ai tempi della sceneggiata nazional-popolare delle Primarie. Giustissima la sua presa di posizione contro date candidature per la Presidenza della Repubblica che – fermo restando il rispetto che sempre si deve alle persone e alla loro professionalità – non sono sicuramente nomi incarnanti quell’idea di generale rappresentazione del mood del Paese che un tal ruolo dovrebbe interpretare.

Che poi, come in tutti i film d’azione veramente avvincenti, western o gialli che siano, la trama è più contorta di quel che appare a prima vista: e se il colpevole fosse invece la vera vittima designata? Il dubbio mi attanaglia soprattutto da quando, toltosi i già citati guanti di velluto, Matteo Renzi ha smesso finanche di picconare ed è passato alle maniere forti: ha stretto la mano a Berlusconi! Sarà dunque una stretta di mano che seppellirà per sempre le velleità futuristiche del sogno che fu prima di Gramsci e poi di Berlinguer? Il dubbio mi attanaglia ma non troppo. Diceva lo stesso Gramsci “Sono un pessimista a causa dell’intelligenza, ma un ottimista per diritto”, ne deriva che, avventure nell’wanderland bersaniano a parte, ci potrebbe essere la possibilità per una ideologia socialdemocratica di sopravvivere a sinistra della naturale collocazione centrista di Renzi, così come auspicata da Massimo Cacciari (il brutto).

Dove si collocherebbe invece un possibile Partito Liquido di Santoro, qualora questo, nonostante le smentite, si palesasse davvero sul palcoscenico politico nazionale? Superare a sinistra il PD di questi tempi non è solo facile come rubare caramelle ad un bambino che non le vuole, ma è anche cosa buona è giusta. Lo dicono, per esempio, le necessità quotidiane degli operai in CIG in deroga che – mentre Bersani e il PD pensano al “colle” – ancora non sanno cosa e come verrà finanziato il fondo per quel particolare integratore salariale. Come a dire che il Partito Liquido va bene ma sarebbe pure tempo per un Partito più Solido: sennò Dolce-Euchessina per tutti, l’odore non dovrebbe peggiorare troppo!

Featured image del Partito Liquido di Santoro (fonte la Rete).

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