Oggi, però, curiosando sul sito internet di Repubblica, mi sono imbattuto in questo link http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/cera-una-volta-un-cinema/389879 e non nego che mi è venuto un tuffo al cuore: in questo sito, che invito caldamente tutti coloro che mi leggono a visitare, ci sono tante, tantissime foto di sale ormai chiuse e che hanno costituito per noi appassionati dei veri e propri "luoghi dell'anima". Lo ripeto, non è una operazione-nostalgia, ma un piccolo affettuoso omaggio a pezzi di storia cittadina, "monumenti" particolari che hanno rappresentato tanto per chi, come me, ormai va verso la quarantina e ricorda con affetto il suo personale "Nuovo Cinema Paradiso".
E devo dire che nel mio paesello siamo fortunati: le tre sale storiche di Poggibonsi sono ancora in piedi, vive e vegete, anche se ne hanno passate tante tra bombardamenti, ricostruzioni, fallimenti, guerre a colpi di carte bollate, crisi più o meno cicliche... eppure eccole ancora lì: Politeama, Italia, Garibaldi, in ordine di grandezza, a confortare i nostri gioiosi momenti.
Ma io, che ormai non sono più ragazzo, mi ricordo benissimo anche dei tanti cinema fiorentini che ora non ci sono più, e nei quali ho visto tanti caolavori in passato: andavo spessissimo a Firenze, malgrado i chilometri in macchina, il parcheggio che non c'era, le corse a perdifiato per arrivare in tempo alla proiezione... Ricordo come fosse ora il mio cinema preferito, l'Excelsior in via Calzaiuoli, con le poltrone in velluto, distanziate l'una dall'altra, il pavimento in moquette, il grande lampadario a centro sala e la maschera che ti riceveva in livrea gallonata (proprio così!). E anche l'elegante Gambrinus, con uno splendido caffè-teatro, il Ciak, sala ultra-d'essai dove ho visto "Le conseguenze dell'amore", il Teatro della Compagnia, una bomboniera a due passi dal Duomo. E ancora l'Astra, l'Ariston, L'Eolo, il Manzoni... e potrei continuare.
E durante i miei anni trascorsi al Nord, per lavoro, ricordo con gioia le mie continue "incursioni" a Milano, dove arrivavano TUTTI i film, ma proprio tutti, e c'era l'imbarazzo della scelta. C'era Corso Vittorio Emanuele, il salotto buono della città, che una volta veniva chiamato "la strada del cinema": in meno di mille metri c'erano innumerevoli sale, una a ogni angolo, sembrava davvero il paese dei balocchi, un Paradiso cinefilo. Vado a memoria: Corso (il più grande), Ariston, Mignon, Excelsior, Pasquirolo, Ambasciatori, Mediolanum, Astra, Splendor... oggi al loro posto ci sono, nella migliore delle ipotesi, delle librerie o dei megastore di abbigliamento. Oppure, nella peggiore, delle tristi saracinesche abbassate con, magari, la locandina sbiadita dell'ultimo film proiettato.
Sono solo alcuni dei piccoli (e grandi) cinema del centro città vittime della concorrenza dei multisala di periferia. Sale che c'erano una volta e ora non ci sono più: chiuse, abbandonate, ancora lì con l'insegna che perde pezzi, la serranda sempre abbassata e, spesso, la locandina scolorita dal tempo dell'ultimo film programmato. Simboli di un paese che cambia, di una società sempre più mutevole e frenetica.
Ma se ancora avete piacere di ricordare i vostri "posti delle fragole", quelli dove avete visto il vostro primo film, o dato il vostro primo bacio, o dove avete pianto, riso, sofferto, dove vi siete spellati le mani dagli applausi... rispondete all'appello di "Repubblica" e mandate le vostre foto. L'indirizzo è questo: fotocinema@kataweb.it.
Se poi, perchè no, vorrete mandarle anche qui... diciamo che non mi offendo.