C'erano una volta dei religiosi coraggiosi - I padri oblati di La Brosse-Montceaux e la resistenza francese

Creato il 01 giugno 2011 da Corradopenna

Negli anni della guerra la resistenza francese vantava numerose collaborazioni da parte di numerose persone apparentemente insospettabili. Tra questi vi erano i padri oblati di La Brosse-Montceaux, che hanno donato alla resistenza un nascondiglio ricavato da una vecchia tomba del cimitero del convento. Lì vengono sistemate armi ed altro materiale paracadutato dagli alleati. La maggior parte dei religiosi è a conoscenza del nascondiglio e dell'uso che ne viene fatto.
Sul finire della guerra, il 24 luglio del 1944 alle 5 del mattino, la comunità religiosa viene svegliata di soprassalto dal sopraggiungere dei soldati tedeschi. Un uomo della resistenza è stato costretto a confessare, e i tedeschi vengono a sapere del nascondiglio di La Brosse-Montceaux, anche se non riescono a farsi dire quale sia la sua esatta ubicazione all'intenro del convento.
L'operazione che si svolge contro i padri oblati viene gestita dalla Gestapo e diretta dal dottor Wilhelm Korpf, ex professore di geografia dell'Università di Magdebrugo, ben noto per la sua violenza di torturatore.
I tedeschi interrogano brutalmente tutti i religiosi più in vista, immergendo la loro testa in un catino d'acqua fino a fargli mancare il respiro, picchiandoli col manganello. Ma nessuno si piega alla tortura, nessuno si fa delatore nonostante le torture e le minacce (più che realistiche) di morte. Allora Korpf, il maniaco docente universitario, fa uccidere il primo religioso, il responsabile del convento, sperando di far sciogliere la lingua ai suoi confratelli.
Ma nemmeno questo gesto serve a qualcosa. I preti vedranno cadere contorcendosi sotto le raffiche del mitra altri 4 di loro senza che nessuno si decida a parlare. Alla fine i tedeschi si "accontentano" di derubare il convento di ogni bene mobile in esso contenuto e deportano i religiosi supersititi, che però saranno liberati di lì a poco dagli americani.
Fonte: Storia segreta della Gestapo volume secondo Testi di André Brissaud, Fabrice Laroche, Jean Mabire, Francois D'Orcival Edizioni Ferni, Ginevra 1972


Primo commento: vedremo ancora uomini di chiesa di tale indomito coraggio, desiderosi di "testimoniare la verità" non solo recitando litanie ma agendo in maniera consona alla propria coscienza fino al sacrificio di sè?
Adesso a parte qualche raro prete che lotta contro la mafia, e qualcuno che lotta contro il neo-colonialismo economico, abbiamo per lo più una lunga schiera di emuli di Don Abbondio. A parte un prete croato che denuncia le vaccinazioni e i microchip, non conosco nessun religioso che si oppone alle manovre del Nuovo Ordine Mondiale (benedetto dai papi) che denuncia la tossicità delle vaccinazioni, la velenosità delle scie chimiche.
E non credete che non ne abbiamo mai saputo niente, molti di loro sono stati da noi informati.


Secondo commento: per chi hanno realmente lavorato i partigiani italiani e francesi che hanno scarificato la vita nella resistenza? A giudicare dai governi che abbiamo avuto in entrambi i paesi nel dopoguerra doobbiamo dire che hanno combattuto, senza volerlo, per dare vita ad un sistema in cui (parafrasando G. Tomasi da Lampedusa) tutto è cambiato affinché non cambiasse niente.
Certo è meglio vivere senza le imposizioni del regime fascista, ma abbiamo mai vissuto la vera libertà in Italia? La fine del fascismo e la nascita della repubblica hanno rimesso al potere molti degli uomini compromessi col vecchio sistema di potere fascista, al posto del dominio tedesco abbiamo avuto il dominio statunitense, la polizia ha sparato spesso e volentieri contro  chi manifestava per la libertà e per i diritti dei lavoratori ...
Molte persone che credevano di potere edificare una nuova Italia libera e democratica si sono sentiti traditi, come viene raccontato anche da Salvadores nel suo film Mediterraneo. La realtà è che gli ideali (per altro nobili) della resistenza, furono utilizzati per i soliti loschi fini delle élite che ci governano, non diversamente da come gli ideali di libertà, uguaglianza e fraternità (un gioco di parole per indicare in realtà la "fratellanza" massonica?) furono utilizzati per incitare il popolo francese a partecipare ad una rivoluzione che alla fine portò , oltre ad ingenti lutti e troppo sangue versato, un nuovo regime autoritario.

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