Cabalà e l'Albero della Vita

Creato il 07 aprile 2014 da Cipiri

L’Albero della Vita costituisce la sintesi dei più noti e importanti insegnamenti della Cabalà. È un diagramma, astratto e simbolico, costituito da dieci entità, chiamate SEPHIROT, disposte lungo tre pilastri verticali paralleli: tre a sinistra, tre a destra e quattro nel centro.
Il pilastro centrale si estende al di sopra e al di sotto degli altri due. Le Sefirot corrispondono ad importanti concetti metafisici, a veri e propri livelli all’Interno della Divinità. Inoltre, esse sono anche associate alle situazioni pratiche ed emotive attraversate da ognuno di noi, nella vita quotidiana. Le Sefirot sono dieci principi basilari, riconoscibili nella molteplicità disordinata e complessa della vita umana, capaci di unificarla e darle senso e pienezza. Osservando la figura, noterete che le dieci Sefirot sono collegate da ventidue canali, tre orizzontali, sette verticali e dodici diagonali. Ogni canale corrisponde ad una delle ventidue lettere dell’Alef Beit ebraico.
L’Albero della Vita è il programma secondo il quale si è svolta la creazione dei mondi; è il cammino di discesa lungo la quale le anime e le creature hanno raggiunto la loro forma attuale. Esso è anche il sentiero di risalita, attraverso cui l’intero creato può ritornare al traguardo cui tutto anela: l’unità del “grembo del Creatore”, secondo una famosa espressione cabalistica. L”‘Albero della Vita” è la “scala di Giacobbe” (vedi Genesi 28), la cui base è appoggiata sulla terra, e la cui cima tocca il cielo. Lungo di essa gli angeli, cioè le molteplici forme di consapevolezza che animano la creazione, salgono e scendono in continuazione. Lungo di essa sale e scende anche la consapevolezza degli esseri umani.
Tramite l’Albero della Vita ci arriva il nutrimento energetico presente nei campi di Luce divina che circondano la creazione. Tale nutrimento scorre e discende lungo la serie dei canali e delle Sefirot, assottigliandosi e suddividendosi, fino a raggiungere le creature, che ne hanno bisogno per sostenersi in vita. Lungo l’Albero della Vita salgono infine le preghiere e i pensieri di coloro che cercano Dio e che desiderano esplorare reami sempre più vasti e perfetti dell’Essere.
L’Albero è composto da tre triangoli:


Triade Superna (o Triangolo Divino): il triangolo dello Spirito (comune a ognuno e all’intero universo), il regno del transpersonale
Triangolo mediano: il triangolo dell’Anima (la scintilla individuale dello Spirito universale che si è frammentato per formare il nucleo di ogni essere vivente)
Triangolo inferiore: il triangolo della personalità (i pensieri, i sentimenti, e il subconscio)
L’albero conta 10 sfere più una (Daath), ciascuna delle quali rappresenta un aspetto del nostro essere – ad ogni livello: fisico, emotivo (astrale) e mentale. Esattamente come avviene coi chakra, coi quali peraltro le sfere hanno un’esatta corrispondenza (l’Albero della Vita ha appunto 7 piani). Le 10 sfere sono unite l’una all’altra da un complesso intreccio di 22 vie che rappresentano i rapposti soggettivi possibili quando due sfere si collegano.
Le sfere sono dispose su tre pilastri: quello sinistro (con Binah in alto), quello destro (con Chockmah in alto) e quello centrale (con Kether in alto). Essi corrispondono ai tre canali energetici che, secondo la mistica orientale, percorrono il corpo (quello intermedio è la spina dorsale). [Quando guardiamo l'Albero è come se stessimo guardando una persona davanti a noi: il pilastro sinistro corrisponde alla parte destra del corpo e viceversa.]

I tre pilastri dell’Albero della Vita corrispondono alle tre vie che ogni essere umano ha davanti: l’Amore (destra), la Forza (sinistra) e la Compassione (centro). Solo la via mediana, chiamata anche “via regale”, ha in sé la capacità di unificare gli opposti. Senza il pilastro centrale, l’Albero della Vita diventa quello della conoscenza del bene e del male. I pilastri a destra e a sinistra rappresentano inoltre le due polarità basilari di tutta la realtà: il maschile a destra e il femminile a sinistra, dai quali sgorgano tutte le altre coppie d’opposti presenti nella creazione.
Daath (conoscenza)
Pianeta: Urano
Il ponte dell’arcobaleno
“La sfera senza numero”: non fa propriamente parte dell’Albero, ma può essere vista come il vertice della piramide che ha quale base la Triade Superna (il triangolo dello Spirito). È il legame connettivo di coscienza fra i 4 mondi.
1 Kether (corona)
Pianeta: Plutone
Il tempio più intimo
Il creatore ultimo dell’universo. Il Sè transpersonale, o: Sè Divino. L’aspetto più centrale e più profondo del nostro essere spirituale; il luogo in cui la nostra individualità si unisce a tutte le altre coscienze.
Scopo: sperimentare quest’energia spirituale attraverso la sua diretta realizzazione
La fonte. Il Malkuth del non-manifesto. Il Nome di Dio: ehieh asher ehieh (=”io sono l’Uno, sempre in divenire”)
2 Chockmah (saggezza)
Pianeta: Nettuno
Le sfere celesti
Volontà spirituale (o: fine spirituale)
Scopo: sperimentare quest’energia spirituale attraverso la sua diretta realizzazione
Il Padre. Rappresenta la potenza positiva maschile.
3 Binah (comprensione)
Pianeta: Saturno
Il grande mare
Amore spirituale (Consapevolezza)
Scopo: sperimentare quest’energia spirituale attraverso la sua diretta realizzazione
La Madre. Detto “madre superiore” (la madre inferiore è Malkuth), rappresenta la potenza passiva femminile.
4 Chesed (misericordia)
Pianeta: Giove
Il tempio dell’amore. L’archetipo dell’amore e della consapevolezza.
Amore
Scopo: realizzare l’importanza basilare dell’interrelazione con Geburah nell’espressione dell’energia dell’anima sulla Terra
Raffigurata con un quadrato in cui risiede un re barbuto seduto sul suo trono, rappresenta l’organizzazione e la conservazione protettiva (l’aspetto “paterno” di Dio) – e attività quali la tutela ambientale, polizia, protezione civile, ecc.
5 Geburah (forza)
Pianeta: Marte
Il tempio del potere
Volontà. L’archetipo della volontà e del potere.
Scopo: realizzare l’importanza basilare dell’interrelazione con Chesed nell’espressione dell’energia dell’anima sulla Terra
Raffigurata con un pentagono in cui risiede un potente guerriero nel suo carro, rappresenta la severità e le attività disgregatrici (violenza, distruzione, demolizioni, ecc.)
6 Tifareth (bellezza)
Pianeta: Sole
La montagna dell’anima
Il centro. Il piccolo sè (l’anima, la scintilla individuale del più grande Sè che sta in Kether). Il “testimone silenzioso”. L’”io” (quando ad es. dico “io penso che”, è Tifareth che sperimenta Hod). Ciò che collega le sfere più basse della personalità a quelle transpersonali più alte (proprio come l’anima collega la personalità allo spirito).
Scopo: costruire un forte centro per l’integrazione dei nostri rapporti quotidiani con il mondo, e rafforzare la connessione con le energie più profonde, in modo che possano manifestarsi nella nostra vita.
La pura e incontaminata armonia interiore. (Non le idee, i concetti, le sensazioni e le emozioni legate ad essa: proprio “l’esperienza in sè”.) Nel corpo umano, rappresenta il cuore. È il nostro “io” più profondo, il “sè”, il nucleo della nostra identità. Visto dalla Terra (Malkuth), il Sole apparentemente nasce e tramonta – ma sappiamo che ciò dipende dal nostro punto di osservazione. Se vedessimo le cose dalla giusta prospettiva eliocentrica, la vita apparirebbe continua e potremmo dirigere armoniosamente le nostre esistenze.
È attraversata dal velo di Paroketh.
7 Netzach (vittoria)
Pianeta: Venere
Il giardino della bellezza
Sentimenti.
Scopo: riequilibrare i sentimenti per mezzo della loro espressione
8 Hod (splendore)
Pianeta: Mercurio
La casa degli incantesimi
Scopo: riequilibrare i pensieri per mezzo della loro espressione
Pensieri (è la sfera della mente, dell’intelletto, della filosofia)
9 Yesod (fondamento)
Pianeta: Luna
La valle segreta
Il subconscio.
Scopo: scavare nel passato e liberare le energie represse e successivamente integrarle nella loro giusta sfera.
Rappresenta il passato e le profondità dell’inconscio, dove si sedimentano gli avvenimenti passàti che limitano la nostra percezione e conseguentemente la nostra libera espressione di oggi. (Ad esempio: se vedo un cane potrei volerlo accarezzare, ma se da bambino sono stato morso da un cane probabilmente preferirò decidere di non dare espressione al mio desiderio.)
10 Malkuth (regno) Pianeta: Terra
Il giardino delle delizie
Corpo e sensazioni
Scopo: accrescere la consapevolezza e le connessioni sensoriali, e realizzare l’importanza del corpo e delle manifestazioni fisiche.
La sfera da cui si incomincia sempre l’esplorazione cabalistica. Rappresenta il presente, il “qui & ora”, i sensi e il pianeta Terra, e pertanto è associata agli animali vicini all’elemento terra (il cane e il toro) e, nel regno vegetale, alla quercia (che rappresenta come nessun’altra pianta la forza e la vicinanza al pianeta). E’ l’interfaccia tra la nostra esperienza interiore e ciò che accade all’esterno. Significa “il regno” (cioè il risultato finale della creazione: l’intero mondo fisico) ma viene anche chiamata “la porta” (i sensi infatti sono la nostra porta sul mondo). Detto anche “madre inferiore” (la madre superiore è Binah), “è esaltata al di sopra di ogni capo e siede sul trono di Binah”. Riceve ed elabora tutte le influenze, ed è il punto di ritorno verso la Sorgente.
È attraverso Malkuth che si ha l’esperienza primaria del mondo: quando si guarda, ascolta, odora, gusta o tocca. (Ciò inevitabilmente ci fa produrre pensieri e sentimenti, che non c’entrano nulla con Malkuth, ma sono espressioni rispettivamente di Hod e Netzach.)
Le Vie
Via scintillante (di fronte al creatore) Unisce Kether a Chockmah (1-2) Arcano maggiore: Matto
Via trasparente (contempla le visioni) Unisce Kether a Binah (1-3) Arcano maggiore: Mago
Via unitiva (realizzare la verità spirituale) Unisce Kether a Tifareth (1-6) Arcano maggiore: Papessa
Via illuminante (santità fondamentale) Unisce Chockmah a Binah (2-3) Arcano maggiore: Imperatrice
Via costitutiva (sostanza della creazione) Unisce Chockmah a Tifareth (2-6) Arcano maggiore: Stella
Via eterna (beatitudine del paradiso) Unisce Chockmah a Chesed (2-4) Arcano maggiore: Papa
Via preparatoria (fondamento della fede) Unisce Binah a Tifareth (3-6) Arcano maggiore: Amanti
Via influente (comprendere la causalità) Unisce Binah a Geburah (3-5) Arcano maggiore: Carro
Via attivante (esperienza delle benedizioni) Unisce Chesed a Geburah (4-5) Arcano maggiore: Lussuria (Forza)
Via intelligente (conoscenza dell’esistenza) Unisce Chesed a Tifareth (4-6) Arcano maggiore: Eremita
Via conciliatoria (trasmissione dell’influenza divina) Unisce Chesed a Netzach (4-7) Arcano maggiore: Fortuna
Via fedele (accrescere la virtù spirituale) Unisce Geburah a Tifareth (5-6) Arcano maggiore: Adattamento
Via stabile (accrescere la solidità) Unisce Geburah a Hod (5-8) Arcano maggiore: Appeso
Via immaginativa (rinnovamento e cambiamento) Unisce Tifareth a Netzach (6-7) Arcano maggiore: Morte
Via sperimentale (i processi alchemici) Unisce Tifareth a Yesod (6-9) Arcano maggiore: Arte
Via innovativa (forza vitale in azione) Unisce Tifareth a Hod (6-8) Arcano maggiore: Diavolo
Via eccitante (la natura dell’esistenza) Unisce Netzach a Hod (7-8) Arcano maggiore: Torre
Via ammiraglia (comprendere la prodondità) Unisce Netzach a Yesod (7-9) Arcano maggiore: Imperatore
Via corporea (la formazione del corpo) Unisce Netzach a Malkuth (7-10) Arcano maggiore: Luna
Via che raccoglie (astrologia e arti celesti) Unisce Hod a Yesod (8-9) Arcano maggiore: Sole
Via perpetua (regolare la creazione) Unisce Hod a Malkuth (8-10) Arcano maggiore: Eone (Giudizio)
Via amministrativa (dirigere le energie vitali) Unisce Yesod a Malkuth (9-10) Arcano maggiore: Universo
L’abisso
Simboleggia la distanza fra la realtà fenomenica e la vera dimensione spirituale, che può essere sperimentata direttamente solo durante le “esperienze di picco” (i momenti più profondi e significativi della nostra esistenza, quando ci si sente un tutt’uno con la natura e la vita, percependone gioia, verità, bellezza..), come ad esempio quando ci si innamora
Il velo della verità (Paroketh)
Attraversa Tifareth, ed è lo spartiacque fra il livello di coscienza dell’io-inferiore e l’Abisso.
Corrispondenza antropomorfa
Un altro aspetto, decisamente particolare, della cabala è l’idea della corrispondenza antropomorfa tra Dio e l’uomo, identificando nell’uomo primigenio un essere divino dalla rappresentazione allegoricamente umana, di nome Adam Qadmon (Adamo Celeste).
Alcuni cabalisti ritengono che la prima forma uscita da En Sof non fosse una Sephirah, ma il corpo di Adam Qadmon.
Questi viene tradizionalmente raffigurato di spalle, perchè nell’Esodo (V.T.) quando Mosè chiese a Dio di svelarsi nella sua gloria ottenne come risposta: “Tu vedrai le mie spalle ma non il mio volto”.

L’albero della Vita (con le Sephiroth) raffigura le varie parti del corpo dell’Adam Qadmon.
Aïvanhov afferma: “Il processo di sublimazione della forza sessuale può essere rappresentato sotto diverse forme simboliche. L’Albero sefirotico è una di queste. Sul pilastro centrale, che si può assimilare alla colonna vertebrale, sono poste, dal basso verso l’alto, le tre sefiroth Iesod, Tifereth e Kether. Da Iesod a Kether, passando per Tifereth: tale è simbolicamente il cammino della forza sessuale sublimata. All’estremità superiore del pilastro centrale, la santità di Kether, che è la testa incoronata, ha la propria origine nella purezza di Iesod, gli organi sessuali. La santità di Kether è l’energia sessuale che il discepolo si sforza di far salire, grazie alle potenze di Tifereth, il Sole, fino a che essa giunge a manifestarsi in alto, al di sopra della sua testa, come una luce d’oro. Sì, tale è lo scopo dell’Iniziazione: essere capaci di dominare una forza bruta che ci trascina verso il basso, farle cambiare direzione e lavorare su quella quintessenza fino a trasformarla in un’aura di luce.”
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