“E’ il momento di dire: BASTA ALLA CACCIA!
Colpito alla testa durante una battuta al cinghiale. Indignazione, sconcerto e vergogna. Solo questa può essere la reazione per la morte del povero Andrea Cadinu, portato irresponsabilmente (ed illegalmente) a una battuta di caccia al cinghiale e colpito in testa dal fuoco…”amico” nelle campagne di Nuoro.
L’ennesimo gravissimo episodio che ha spazzato via un’altra vita, questa volta di un bambino. I minori vittime della caccia ad oggi, dal 1 settembre 2012, sono 6: 3 morti e 3 feriti!
17.10 LUCCA Bimbo impallinato al viso nel cortile di casa
17.10 PERUGIA 2 bimbe ferite a casa dal fucile dello zio lasciato carico
20.12 PAVIA 16enne ucciso da amico 17enne durante una battuta di caccia
20.13 BRESCIA 13enne suicida con il fucile da caccia del padre
11.11.2012 NUORO – 12enne morto, dopo il ferimento durante una battuta di caccia.
Questi dati confermano la totale assenza di responsabilità di chi, incurante della pericolosità insita nell’uso delle armi, coinvolge in questa barbara pratica spesso creature innocenti.
“Va ricordato a tal proposito che le associazioni venatorie nel 2009 hanno avuto la sfacciataggine di proporre addirittura la caccia a 16 anni, le loro campagne lo dimostrano, come anche i disegni di legge del sen.Orsi e compagnia bella.
Portare minori a caccia è non solo irresponsabile ma anche illegale: per attività venatoria non si intende solo lo sparare ma anche l’aggirarsi in atteggiamento venatorio alla ricerca della preda (comma 3 art.12 legge 157/92), la stessa legge, medesimo articolo, al comma 8 dispone che l’atteggiamento venatorio sia vietato ai minori di 18 anni di età”
Quanto accaduto non può non avere rilievo penale, non può non imporre un totale ripensamento sul piano legislativo e giuridico nei confronti della caccia” dichiara Daniela Casprini, presidente Associazione Vittime della caccia, che aggiunge “di fare la conta degli incidenti di caccia siamo stanchi e preoccupati del numero sempre crescente di vittime: quando poi a cadere sono dei bambini, allora l’indignazione si fa rabbia!”
“E’ tempo di recepire la richiesta di sicurezza perorata dalla stragrande maggioranza di cittadini, è tempo di fermare il massacro di umani e di fauna selvatica… di dire finalmente BASTA ALLA CACCIA” conclude la Casprini.
Proprio per questo l’Associazione Vittime della caccia si avvia ad una importante iniziativa coinvolgendo il mondo associativo e la società civile per fermare le doppiette, a dispetto di quei politici che pensano di puntare ad essere eletti ancora una volta grazie al voto dei cacciatori.
A tal proposito si invita a leggere sul sito dell’Associazione la sezione OPTA – Osservatorio Politico Trasversale Anticaccia, divisa in due categotrie: SE LI CONOSCI LI EVITI e SE LI CONOSCI LI SEGUI“
Ufficio Stampa Associazione Vittime della caccia – ass.vittime.caccia@gmail.com