Di Benedetto, sovrintendente del Teatro Lirico dovrebbe essere fuori gioco. Almeno dal 23 marzo, come sostengono in un comunicato Massimiliano Cecalotti, German Dos Santos e Paolo Piras, dell’Usb, l’Unione sindacale di base. I tre chiedono «a gran voce chiarezza, sui tempi ed i modi dell’uscita di scena» di quello che definiscono «l’ex sovrintendente ». Un passaggio obbligato che chiama direttamente in causa il sindaco e presidente della Fondazione Massimo Zedda. La richiesta è quella di «di ufficializzare subito le decisioni e le strategie maturate in tutto questo tempo», senza dimenticare «che la vertenza iniziata a fine dicembre è ancora in atto». Il lungo braccio di ferro tra i lavoratori del Lirico, che chiedevano la cacciata di Gennaro Di Benedetto, e il consiglio d’amministrazione che prendeva tempo, aveva avuto come conseguenza quella di cancellare alcuni concerti, tra cui quelli di Natale e di Capodanno. Ora il risultato sembra essere stato raggiunto, anche perchè contemporaneamente sono arrivati i finanziamenti promessi dalla Regione Sardegna. Che serviranno a rimpinguare le casse esangui della Fondazione e ad assicurare un futuro al teatro. Per questo motivo servono, secondo i rappresentanti sindacali, «progetti di rilancio sostenibili a lungo termine » che devono puntare sulle nuove produzioni e sul decentramento. Elementi fondamentali che mancavano nel piano industriale redatto da Di Benedetto, ma necessari per non vedere diminuiti sia i fondi della Regione che quelli messi a disposizione dal Fus. F. O.
Sardegna Quotidiano 4.04.2012