Caffè? Non qui, grazie

Da Enocentrica

Qualcuno sa dirmi perché il caffè nei ristoranti è pessimo nella maggior parte dei casi? D’accordo, non stiamo parlando degli stellati riservati a pochi adepti. Ma che con un budget che va dai 50 ai 70 euro non si riesca a concludere degnamente un’ottima cena con un ottimo espresso…io proprio non lo capisco.

Ristorante italiano, materie prime di alta qualità, ricercatezza nel menu e accuratezza nel servizio, portate all’altezza delle aspettative e alla fine…una sontuosa tazza grande in perfetta sintonia con l’eleganza dell’ambiente, ma dentro…un lontanissimo parente di un vero caffè espresso.

Ristorante toscano, cucina tradizionale casereccia, prodotti locali e a km zero, genuinità nel menu e anche nell’accoglienza. Gestione familiare, grande semplicità e grandi sapori nel piatto e dopo il trionfo del dolce fatto in casa …tazzina classica e fumante, qui sarà sicuramente buono. Magari fatto con la moka, ma buono. Invece….solo un liquido scuro di scarsa consistenza e profumo di bruciato.

Ristorante italiano di pesce, blasonato, famoso per la sua cucina nature, porzioni da nouvelle cousine, pescato freschissimo e rivisitato con creatività e allo stesso tempo con un minimalismo che non fa dimenticare il gusto e i profumi del mare. Ma ancora una volta in tazza solo una macchia scura che ti fa pentire di non essere uscito dal locale con in bocca il sapore dell’eccellente soufflé al cioccolato.

Firenze, una delle migliori bistecche della città e della provincia, la goduria di una cena tipica a base di fiorentina e patate arrosto, un morbidissimo Frescobaldi per compagnia e di nuovo cadiamo nella trappola: “Caffè?”. Sì, grazie. Impresentabile. Liquido oltre misura, senza il minimo accenno alla tanto adorata crema color nocciola, neanche l’ombra dell’irrinunciabile aroma, troppo leggero e impersistente.

Direi basta. Non so spiegarmi perché  nei ristoranti, dove la macchina espresso a fine serata ha alle spalle ore e ore di riscaldamento e di polvere arabica, dove si presta attenzione smisurata alla cucina e al servizio, dove dall’antipasto al dolce il palato ringrazia estasiato….Ma perché mai il buon vecchio espresso italiano deve essere il più delle volte mortificato senza pietà?

E allora d’ora in poi il caffè lo prendo al bar, quello che ho visto in angolo appena fuori dal ristorante. Lo prendo a casa al mio rientro, con la mia fedelissima macchinetta espresso. Lo prendo ovunque, ma non qui. Grazie.



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